Agenzie di Viaggio: “Una vera ripresa? Ci auguriamo dalla primavera 2021”

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Il titolare di Earth Viaggi Bruno Gaddi

Il turismo tra i settori più colpiti dal coronavirus

Gaddi (Agenzie di viaggio Confcommercio): “Il problema è resistere”

LECCO – “Il periodo è molto complicato, ma voglio essere fiducioso. Siamo consapevoli che la luce in fondo al tunnel è ancora lontana, ma ora è importante avere segnali per definire il futuro prossimo: avere una motivazione che ci faccia capire che il percorso sta andando nella giusta direzione potrebbe farci sopravvivere”.

Bruno Gaddi è il presidente del Gruppo Agenzie di Viaggio di Confcommercio Lecco. La situazione del settore è sotto gli occhi di tutti, ma col pensiero torna a tutte le difficoltà superate negli ultimi trent’anni dall’attentato alle Torri Gemelle alla Sars: “Un po’ ci siamo abituati, di difficoltà ne abbiamo superate parecchie, anche se questa situazione è davvero grave. Al momento siamo in una situazione ancora molto attiva, l’entusiasmo e la passione ancora ci sorreggono in questi momenti difficili, è chiaro che più il tempo passa senza vedere uno sbocco e più la situazione si fa pesante”.

Per le agenzie di viaggio il mese di marzo è stato frenetico: “Da un giorno all’altro si è bloccato tutto e non si capiva cosa stesse succedendo. E’ stato un mese complicato anche dal punto di vista dello stress: alle prime difficoltà le agenzie si sono messe al lavoro nel tentativo di far rientrare le persone e limitare i disservizi. In molti casi siamo dovuti intervenire direttamente, mettendoci del nostro, per ‘salvare’ i clienti quando chi doveva rispondere non lo faceva. Le agenzie hanno svolto il loro lavoro con grande responsabilità”.

Il covid-19 ha riportato in primo piano l’importanza della vostra professione: “La consulenza e l’assistenza che solo una agenzia può fornire si sono dimostrate palesi a tutti. Siamo stati una sorta di angelo custode per coloro che all’inizio della pandemia erano lontani da casa e abbiamo garantito un rientro in sicurezza e senza ulteriore dispendio di denaro. Abbiamo cercato di risolvere tutti i problemi e questo ci ha fatto un po’ riscattare dal viaggio fai da te”.

E adesso, come sarà il futuro? “Finché le persone non percepiranno condizioni garantite per noi ci saranno difficoltà. Qui non si tratta di soluzioni più o meno fantasiose come le divisioni in plexiglass sulle spiagge, le persone devono ritrovare la serenità per muoversi e per fare vacanza ma credo che dovrà passare ancora molto tempo. Probabilmente questa serenità tornerà solo con l’arrivo del vaccino o di una cura. La gente ha paura di muoversi e ha timore di trovarsi in uno stato di bisogno in un luogo che non dà garanzie dal punto di vista sanitario. Altro aspetto ancora sono le difficoltà economiche: la vacanza, che negli ultimi anni era diventata per molti una necessità psicofisica, ora passa in secondo piano”.

Impossibile in questo momento ipotizzare scenari futuri? “Al momento non c’è nulla che possa migliorare questa condizione. La stagione alle porte è evidentemente compromessa, si parla di riaprire riducendo gli spazi ipotesi che per qualcuno, a conti fatti, non sarebbe sostenibile. Trasporti, alberghi sono tutte incognite a cui si deve pensare. Personalmente credo che una ripresa sia ipotizzabile sul 2021. Il grosso problema è resistere e trovare soluzioni per portare l’attività alla primavera dell’anno prossimo. Un auspicio è che questa ripresa avviata con la fase 2 sia effettiva, servirebbe a facilitare il processo di una ritrovata fiducia”.

A oggi, per il turismo, non c’è la minima idea di quando si potrà ripartire in sicurezza: “La verità è che, in questo momento, la gente non ha intenzione di approcciarsi a un progetto di viaggio. L’unica speranza per ripartire resta il vaccino. Soluzioni alternative non sono facili e mancano ancora tanti dettagli per poter guardare avanti. Qualche aiuto dello Stato c’è e speriamo che il sostegno sia prolungato. Il rischio non è solo la chiusura delle agenzie di viaggio, ma di molte aziende legate al turismo”.

Il tempo farà la grossa differenza: “La speranza in questa fase è di non assistere a un ritorno della diffusione del virus. Quindi, al netto della condizione sanitaria da qui a un mese, il primo movimento sarà su base nazionale e sarà un test per avere le prime indicazioni. Prima di tutto serve ritrovare la fiducia e poi la ripresa in sicurezza passerà da un incastro di situazioni che riguarderanno tutto il comparto turistico. Ogni componente della filiera dovrà fare la sua parte, per la ripresa il meccanismo va visto a livello globale. In tutto questo percorso, poi, bisogna anche trovare soluzioni per salvare il proprio patrimonio che non è quello economico ma quello delle risorse: c’è il personale da salvaguardare e qui serve un aiuto serio. Comunque cerchiamo di essere positivi, sono convinto che ce la faremo anche questa volta…”.