Aiuti al mondo produttivo, le imprese lecchesi: “Siano concreti e soprattutto rapidi”

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Dopo l’annuncio del Governo, si attende di conoscere i dettagli del decreto liquidità

Le garanzie sui prestiti soddisfano a metà, si chiede anche una data certa per la ripartenza

LECCO – All’indomani delle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, il mondo economico lecchese ha accolto con parziale soddisfazione e prudenza l’annuncio di aiuti, sotto forma di garanzie agli istituti di credito, per l’erogazione di nuova liquidità alle imprese. C’è attesa per conoscere il documento varato dal Consiglio dei Ministri mentre si attende ancora una conferma sulla possibilità per tutti di riaprire le attività.

Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio

“Siamo soddisfatti in parte, non abbiamo ancora il decreto ufficiale, l’annuncio di 400 miliardi al mondo economico è sicuramente importante ma bisognerà capire come avere questi contributi, con che tempi e soprattutto se, come auspichiamo, arriveranno a tutte le imprese” spiega il presidente di Confindustria Lecco-Sondrio, Lorenzo Riva.

Per gli industriali non bisognerà demordere dall’obiettivo degli Eurobond: “Anche la Germania ora sembra ci stia pensando, lo speriamo perché darebbero un’iniezione di risorse in grado di aiutare tutto il sistema economico europeo”.

Resta l’incognita di non avere una data certa di riapertura – ricorda Riva – E’ il dramma di chi non ha il codice Ateco adatto e non può lavorare, queste ultime rappresentano il 72% delle industrie del territorio. Il 14 aprile si potrà riaprire o sarà necessario aspettare ancora? Più il tempo passa e più le aziende saranno in difficoltà con grave rischio sull’occupazione”.

Almeno riapriamo i magazzini

“Gli annunci sono sempre belli ma abbiamo bisogno di vedere i fatti messi ‘nero su bianco’ – sottolinea Luigi Sabadini, presidente di Api Lecco, l’associazione delle piccole medie imprese – la strada è quella giusta ma se dovessero passare due mesi per avere i finanziamenti, allora non funzionerà. Vogliamo capire come queste risorse arriveranno alle aziende e quando”.

Luigi Sabadini – presidente API Lecco

La burocrazia è l’incubo degli imprenditori: “Abbiamo sollecitato risposte alle istituzioni, per noi sarebbe stato fondamentale riaprire già questa settimana almeno le spedizioni, richiamando in servizio pochi magazzinieri in modo da smaltire gli stock in magazzino in un momento in cui la filiera sta esaurendo le proprie scorte di materiali. Sarebbe stata una boccata di ossigeno in attesa della ripartenza. Un altro rinvio? Sarebbe tragico”

Liquidità? Un prestito da restituire

Anche gli artigiani attendono di conoscere il provvedimento nei dettagli. “Vogliamo capire i contenuti e chi saranno i beneficiari – spiega Daniele Riva di Confartigianato Lecco – i miliardi messi a disposizione possono sembrare un’esagerazione ma, al di la dei proclami, va ricordato che non vanno direttamente alle aziende, almeno la maggior parte. Altrove si è fatto diversamente”.

Daniele Riva, presidente di Confartigianato Lecco

“Le banche avranno una garanzia dello Stato nell’erogare i prestiti che comunque dovranno essere restituiti, non sono soldi che restano alle imprese che restano esposte in prima persona. Meglio che niente ma urge che questi soldi arrivino subito. Le aziende ne hanno necessità immediata e temiamo che i tempi per le istruttorie non siano così brevi, dovrà essere semplificata la procedura”.

“Ricordiamo poi – aggiunge Riva – che a giugno ci saranno comunque gli F24 da pagare, gran parte di questi soldi saranno utilizzati per pagare i tributi e quindi torneranno allo Stato”.