Auser Lecco: “Iva per il terzo settore? Si ritiri subito l’emendamento”

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Claudio Dossi

Il presidente di Auser Lecco rilancia l’appello alla politica contro il regime IVA per le associazioni

 “Oneri gravosi, la politica dovrebbe aiutare il volontariato e non complicargli la vita”

LECCO –  Claudio Dossi, presidente di Auser provinciale Lecco, si unisce ad Auser Lombardia nel chiedere l’immediato ritiro dell’emendamento inserito nella Legge di Bilancio 2022 – in sede di approvazione al Senato – che impone alle Associazioni del Terzo Settore di essere assoggettate al regime IVA, passando dall’attuale modalità di esclusione dell’IVA al regime di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti a favore dei propri associati.

Una misura che, se non verrà fermata, sottolineano da Auser,  implicherà sulle spalle delle associazioni obblighi gravosi di natura contabile e burocratica per la tenuta dei bilanci, dei registri IVA, dell’incarico oneroso a professionisti per il corretto espletamento delle pratiche, insieme ad altri adempimenti costosi. Questo, aggiunge l’associazione, “sarebbe contraddittorio con la Riforma del Terzo Settore, ormai arrivata alla fase di piena applicazione, che ha invece riconosciuto al volontariato un ruolo pubblico di utilità generale, ampiamente dimostrato dall’enorme impegno da associazioni come Auser durante la pandemia, tra accompagnamenti negli ospedali e nei centri vaccinali, le prenotazioni degli appuntamenti negli hub, la consegna di farmaci e della spesa”.

“La politica invece di proteggere il volontariato, gli complica la vita – il commento amaro di Dossi – si ritiri immediatamente questo l’emendamento, che complicherebbe ulteriormente la vita delle associazioni. Durante la pandemia non ci siamo mai fermati, e il nostro impegno sta proseguendo anche ora, con un importante contributo alla buona riuscita della campagna vaccinale. La nostra azione di prossimità è quotidiana: aiutiamo ogni anno migliaia di persone fragili e sole. Per questo ci aspettiamo che ciò che facciamo venga riconosciuto e non punito. La politica cancelli subito l’emendamento inserito nella legge di bilancio, un gesto dovuto per un settore che ha dato e sta dando tantissimo, gratuitamente, per la collettività”.