Azzaro (Uilm): “Il rallentamento dell’industria e gli effetti sul lecchese”

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Enrico Azzaro

Metalmeccanico. La relazione del segretario della Uilm del Lario

“La frenata della Germania e le criticità del siderurgico”

LECCO – “Non sfugge che dal secondo trimestre di questo anno si è registrato un rallentamento complessivo del sistema industriale lombardo e nell’asse Lecco – Bergamo – Brescia, il termometro segna un bel 39!

Questo è dovuto a diversi fattori, uno di questi è dovuto alla franata della domanda dalla Germania, un terzo del fatturato del manifatturiero lecchese viene proprio dalla Germania, a testimonianza che le nostre imprese sono fortemente integrate come fornitori di prodotti intermedi e beni capitali, quindi se la produzione manifatturiera tedesca frena le ricadute sulle esportazioni e sul valore delle lavorazioni sono impattanti.

Un altro aspetto di criticità lo registriamo nel settore siderurgico e la ciclicità della lavorazione e trasformazione dell’acciaio, spesso è anticipatore degli andamenti congiunturali di molti profili industriali su grande scala, come l’automotive e i mezzi agricoli e movimento terra, l’elettrodomestico, la cantieristica navale, a questo si sono aggiunte le politiche protezionistiche degli Usa che hanno indotto Turchia e Cina a riversare i loro prodotti a basso costo sul mercato europeo.

Per dare qualche dato, la produzione di acciaio solo in Europa è scesa del 2,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno mentre quella mondiale cresceva del 3,9 per cento. Le cause sono molteplici a partire dalla variabilità del costo della materia, Italia e Germania rappresentiamo un terzo del comparto siderurgico europeo, l’ex ILVA per le note vicende è impossibilitata a soddisfare appieno la richiesta di acciaio nel nostro paese, ArcelorMittal è alle prese con una riduzione delle attività in molti paesi e questo spiega in parte la vertenza in atto. Per dare l’accento giusto al problema del settore siderugico e della metallurgia, ThyssenKrupp ha annunciato 6mila esuberi e British Steel è finita in amministrazione controllata.

Chiaramente i riflessi non potevano farsi non sentire nel lecchese con un quadro chiaro e scuro, Rodacciai sepur ha ridotto i numeri annunciati di lavoratori in coinvolti in Cassa integrazione, l’ammortizzatore sociale Cig è stato confermato sino a metà a marzo. Arlenico ex Caleotto chiude l’anno con una gestione di fermate tecniche e scarico di ferie e Par pregressi.
Tutta l’area dell’automotive, che vede la lavorazione e produzione di raccordi e bullonerie, hanno registrato una contrazione di fatturato, in DATOR, anziché fare Cigo è cresciuta in addetti e competenze oggi conta più di 120 lavoratori, l’aspetto interessante che sono cresciuti gli investimenti in macchinari questo significa che è una azienda che le difficoltà del mercato lo vuole affrontare.

Enrico Azzaro – Uilm

Stessa cosa per IHI leader nelle lavorazioni di turbine multinazionale nipponica-tedesca di Cernusco-Verderio, l’azienda a fronte del picco verticale delle produzioni ha gestito la situazione, ha dovuto necessariamente far meno della somministrazione che per tempo aveva garantito un polmone per rispondere ai picchi, ma alla caduta verticale di produzione si alzano le mani.

Tuttavia, il 2020 per l’automotive sarà un anno transitorio e tutto da gestire, anche perché il settore rappresenta l’incertezza nell’incertezza, ad oggi non ha tracciato in modo definito se l’elettrificazione è l’auto del domani.

Dal primo novembre le due provincie di Lecco e Como sono unificate, costituendo la UILM Lario, per il territorio di Como al momento da una prima fotografia partiamo da una buona base essendo presenti in alcune principali realtà come la Sisme, la Dana la Dell’Orto, la Pikder e abbiamo presenza organizzata alla Abb, certo c’è molto da fare, ma siamo abituati a lavorare nelle difficoltà. A riguardo dei rapporti con Fim Fiom, sono tutti da avvenire, di certo posso dire, che Como avrà una terza organizzazione metalmeccanica, quanto peserà dipende solo dal nostro lavoro.

Ad ogni modo posso dire con una certa soddisfazione, che la nostra organizzazione è in salute e raccogliamo a Lecco il risultato del nostro lavoro.

Chiudiamo l’anno con 1500 iscritti, in termini di rappresentatività dove ci presentiamo per eleggere RSU otteniamo, risultati importanti, come alla IHI Charcing, tre Rsu su sei, alla Gicart la UILM elegge quattro Rsu e Fim e Fiom nessun candidato, alla Catra spa si è votato dieci fa ottenendo due Rsu, uno Fiom e zero la Fim. Questo è il risultato del nostro modo di rapportarsi coi lavoratori e affrontare i temi, cercando sempre e comunque di tenere ben presente i cambiamenti e le necessità delle imprese con le rivendicazioni e bisogni dei lavoratori, nel tentativo di ricercare le soluzioni, un risultato tutt’altro che scontato”.

Enrico Azzaro 

Segretario Uilm del Lario