Cala la cassa integrazione ma ancora oltre 7 mila lavoratori interessati

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L’ultimo studio della Uil del Lario evidenzia un nuovo calo della cassa integrazione

Monteduro: “Situazione altalenante, ma ancora alto il numero di lavoratori coinvolti”

LECCO- Il 7° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco relativo al periodo Gennaio-Luglio 2021 rispetto allo stesso periodo anno 2020 rileva il miglioramento della situazione economica nei due territori.

Netta la diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione nel mese di luglio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e al mese di giugno 2021 (Como ore 1.774.298 -70,3%; Lecco ore 854.963 -71,1%).

Diminuzione rilevata anche se confrontiamo i primi 7 mesi del 2021 con lo stesso periodo del 2020 (Como ore 19.864.066 -30,3%; Lecco ore 9.261.879 -49,5%).

La diminuzione della cassa integrazione si registra nel settore dell’edilizia, commercio e dell’industria, ed aumenta nell’artigianato in provincia di Como, mentre nello stesso periodo diminuisce in tutti i settori in Provincia di Lecco.

Il numero di lavoratori mediamente in cassa integrazione nei primi 7 mesi dell’anno a Como sono 16.692 (-7.258 rispetto allo stesso periodo 2020), e Lecco 7.783 (-7.625 rispetto allo stesso periodo 2020), a questi vanno aggiunti quelli in FSBA e FSI.

“La situazione economica è altalenante – spiega il segretario della Uil Lario, Salvatore Monteduro – dopo il mese di giugno che aveva fatto riemerge una forte richiesta delle ore di cassa integrazione ed una preoccupazione per le ricadute occupazionali, nel mese di luglio la diminuzione delle ore di cassa integrazione infonde fiducia. Ma resta alto il numero complessivo di lavoratori/lavoratrici in cassa integrazione nelle due province, mediamente oltre 24.400 ai quali vanno aggiunti quelli coperti dagli altri ammortizzatori sociali”.

“Inoltre – aggiunge – permangono le difficoltà del distretto tessile con una media di oltre 7.000 lavoratori/lavoratrici in cassa integrazione nei primi 7 mesi del 2021. I segnali di ripresa che si avvertono sul territorio Lariano sono principalmente dovuti all’export e al ritorno dei turisti, ma resta da verificare dopo il periodo estivo, quando ci sarà la riapertura di tutte le attività, la situazione dal punto di vista dell’emergenza pandemica e le eventuali ricadute sull’economia in special modo sul settore turistico e del commercio in generale. In attesa che si verifichi e stabilizzi la ripresa economica è necessario continuare a garantire copertura e risorse finanziarie per gli ammortizzatori sociali e prolungare il divieto dei licenziamenti”.