Cassa integrazione in crescita nel lecchese, ma la ‘straordinaria’ è in calo

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Quasi mille lavoratori in cassa integrazione in provincia di Lecco

Cresce il ricorso alla ‘cassa’ nell’industria e nel commercio

LECCO – Il 12° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco anno 2019, rileva per l’anno 2019 una ripresa della richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese dei due territori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Como + 25,0 %; Lecco + 33,3 %).

Aumenta la richiesta delle ore di cassa integrazione ordinaria ( Como + 4,5 %; Lecco + 125,3%) mentre, la richiesta di ore di cassa integrazione straordinaria aumenta in Provincia di Como e diminuisce in quella di Lecco (Como + 75,1 %, Lecco – 28,0 %)

A Lecco la cassa integrazione totale pesa sopratutto sul settore meccanica-metallurgia (+125,5 %) ma anche le imprese del commercio sono tra quelle che hanno visto un incremento della richiesta delle ore di cassa integrazione nell’anno 2019 rispetto all’anno precedente.

Industria: Como +26,1 %; Lecco +37,8%.
Edilizia: Como -34,2 %; Lecco -41,0%.
Artigianato: Como 0%; Lecco -100,0%.
Commercio: Como +173,3 %; Lecco +75.900,0%.

Rilevante il numero di lavoratori in cassa integrazione nel 2019, Como 1.904 (+ 381 rispetto al 2018), Lecco 982 (+246 rispetto al 2018).

“L’anno 2018 si era concluso con una diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione rispetto all’anno 2017 e ciò faceva ben sperare per il 2019, ma così non è stato – spiega il segretario della Uil del Lario, Salvatore Monteduro – L’anno appena concluso ha nuovamente fatto percepire la difficile e complessa situazione economica che è presente sui nostri territori, a determinare maggiormente questa situazione è la domanda estera in frenata, specialmente quella verso la Germania primo partner commerciale del Lario, e per una guerra commerciale internazionale che solo in questo mese del nuovo anno sembra attenuarsi con l’accordo raggiunto tra Stati Uniti e Cina”.

“Preoccupa – prosegue – anche la crescita della richiesta delle ore di cassa integrazione nel settore del commercio nelle due province per effetto di un rallentamento della domanda interna. Ancora una volta si evidenzia come gli ammortizzatori sociali sono stati uno strumento utile per tutelare più di 127.000 lavoratori nel Paese di cui 2.800 del nostro territorio dal rischio di essere espulsi dal mondo del lavoro. Resta l’allarme e preoccupazione per gli oltre 1.000 lavoratori in cassa integrazione straordinaria nelle due province e i possibili risvolti negativi occupazionali che potrebbero derivare; un ammortizzatore rivolto alle aziende che devono affrontare situazioni di crisi e/o di riorganizzazione e conseguentemente con problematiche più strutturale”