Cassa integrazione in netto calo. “Primi segnali di miglioramento”

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Scende la richiesta di cassa integrazione nelle province di Como e Lecco

Lo studio della UIL del Lario. Metalmeccanico in ripresa, commercio e tessile soffrono ancora

LECCO – Il 4° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco gennaio-aprile 2021 rispetto allo stesso periodo anno 2020 fa percepire un lieve miglioramento della situazione economica nei due territori, con un netto calo della richiesta delle ore di cassa integrazione da parte delle aziende ad aprile rispetto a mese precedente e anche rispetto all’aprile 2020:

In confronto a marzo il calo è deciso in entrambe le province (Como 1.330.148 ore, -79,6%; Lecco 10.657 ore, -78,2 %) e ancor di più rispetto ad aprile 2020 (Como -88,8%; Lecco -91,7%)

Anche l’analisi dei dati del primo quadrimestre 2021 confrontati con lo stesso periodo del 2020 mostrano, per la prima volta in quest’anno, la diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione nelle due province (Como -16,8%; Lecco -43,9%).

Guardando, invece, i dati relativi ai distretti principali delle due Province nel primo quadrimestre 2021 e confrontati con lo stesso periodo del 2020, tessile e metalmeccanico, si evince una differenziazione, con il primo ancora in difficoltà (Como +19,0% Lecco +39,3%) mentre il secondo sembra in ripresa (Como , -62,5% Lecco -66,8% )

La diminuzione della cassa integrazione si registra nel settore dell’edilizia e dell’industria, mentre aumenta nell’artigianato e commercio in entrambe le province nel periodo gennaio-aprile 2021 rispetto allo stesso periodo 2020.

  • Industria: Como -35,5 %; Lecco -54,1%.
  • Edilizia: Como -86,1%; Lecco -87,8%.
  • Artigianato: Como +10.719.900,0%; Lecco +871.900,0%.
  • Commercio: Como +1.710,0%; Lecco +1.148,6%.

Il numero di lavoratori in cassa integrazione primo quadrimestre sono 16.352 a Como (-3.306 rispetto allo stesso periodo 2020) e 7.766 a Lecco (-6.003 rispetto allo stesso periodo 2020), a questi vanno aggiunti quelli in FSBA nello stesso periodo (circa 1.484 a Como e Lecco 672).

“L’aver dato un’accelerazione al piano vaccinale e la conseguente riapertura di molte attività, nonché un miglioramento della situazione della pandemia a livello globale inizia a farsi sentire positivamente anche sull’economia – spiega Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil Lario – Un altro dato che si evince dallo studio è la differente situazione economica nelle due province per effetto dei distretti produttivi di riferimento: ancora in sofferenza e in difficoltà il distretto tessile che ha un peso rilevante in Provincia di Como, mentre, nel settore metalmeccanico, maggiormente rappresentativo in Provincia di Lecco, si intravedono deboli segnali di ripresa. Restano, invece, in grandissima difficoltà i settori del commercio e dell’artigianato per entrambi i territori”.

“Questi primi segnali di luce – aggiunge Monteduro – sono di buona speranza per il futuro ma purtroppo la strada è ancora lunga per dire che siamo usciti definitivamente dalla crisi economica, dobbiamo ancora comprendere quante aziende rischiano di non riaprire più a seguito degli effetti della pandemia e quanti lavoratori/lavoratrici ne subiranno le conseguenze, ed è per questo che è necessario proseguire con le politiche economiche di sostegno fatte in questi mesi e che hanno contribuito ad attenuare il disagio sociale”