Chiusura discoteche, FIPE: “E’ solo la soluzione più comoda, servono risposte”

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Critiche dai pubblici esercizi di Confcommercio Lecco per lo stop a discoteche e sale da ballo

Caterisano: “Noi faremo la nostra parte, ma la politica non vanifichi i nostri sacrifici”

LECCO – “Ancora una volta la politica da’ l’idea di non volere trovare le risposte adeguate, ma solo di volere adottare le soluzioni più comode” è il commento di Marco Caterisano, presidente Fipe Confcommercio Lecco, la federazione dei pubblici esercizi, alla nuova ordinanza anti-Coronavirus emanata dal Ministero della Salute che chiude le discoteche e impone di nuovo l’obbligo di mascherina all’aperto nei luoghi affollati.

Il provvedimento è stato pubblicato nella giornata di ieri, domenica 16 agosto, ed è in vigore da oggi, lunedì’ 17 agosto (LEGGI QUI).

La prima disposizione prevede, sull’intero territorio nazionale, l’obbligo dalle ore 18 alle ore 6 di usare mascherine per la protezione delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove “per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”.

Inoltre l’ordinanza stabilisce la sospensione delle attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, un provvedimento che interessa quindi anche alcune realtà associate a Confcommercio.

Marco Caterisano, presidente Fipe Lecco

“E’ inevitabile porsi alcune domande che poi sono le stesse di tanti imprenditori e operatori – prosegue Caterisano – Si stanno organizzando con un piano strategico preventivo efficace? Hanno ampliato i laboratori di analisi acquistando anche i reagenti? Abbiamo i tamponi necessari in caso di seconda ondata? Hanno studiato una rete efficace per fare tamponi velocemente? Perché altrimenti le chiusure o le limitazioni sono solo le soluzioni più comode”.

“In altre parole – conclude Caterisano – noi facciamo la nostra parte, ma chiediamo che la politica e anche la struttura sanitaria si organizzino in modo veloce ed efficace. Così da non vanificare sforzi e sacrifici delle imprese e dei cittadini”.