Coldiretti: “I rincari record di gasolio rischiano di fermare i trattori”

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Trattore agricoltura

Le ripercussioni delle ‘bollette’ sull’industria alimentare

Prezzi su del 8,6%. L’analisi di Coldiretti che lancia un grido di allarme

LECCO – Aumentano dell’8,6% i prezzi di produzione dell’industria alimentare sul mercato interno in Italia per effetto dei rincari energetici e del balzo delle quotazioni delle materie prime provenienti dall’estero.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al mese di gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Per il balzo dei costi energetici l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni, allevamenti, e industria di trasformazione nazionale ma anche gli approvvigionamenti alimentari di 5 milioni di italiani che si trovano in una situazione di indigenza economica.

“Si è verificato – sottolinea Coldiretti Como Lecco attraverso il presidente Fortunato Trezzi – un balzo medio di almeno 1/3 i costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche. Nel sistema produttivo agricolo i consumi diretti di energia includono il gasolio per il funzionamento dei trattori, per il riscaldamento delle serre e per il trasporto mentre i consumi indiretti sono quelli che derivano dall’energia necessaria per la produzione di prodotti fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica mentre il comparto alimentare richiede invece ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro”.

Il caro gasolio rischia dunque di fermare i trattori nelle campagne e spegnere le serre di fiori e ortaggi, aumentando di conseguenza la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari.

“Gli agricoltori – continua Trezzi – sono costretti ad affrontare rincari insostenibili dei prezzi per il carburante necessario per le attività dei trattori che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina, la concimazione l’irrigazione che insieme ai rincari di concimi e mangimi spinge quasi un imprenditore su tre (30%) a ridurre la produzione; senza dimenticare i costi per il riscaldamento delle serre per la produzione di ortaggi e fiori le serre con la necessità di contenere i costi che rischia di far scomparire alcune delle produzioni più tipiche”.

“Per non parlare – continua Coldiretti Como Lecco – dell’esplosione dei costi degli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per vino, olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi”. Su tutto pesa il deficit logistico nazionale con l’85% delle merci che viaggia su strada che deve affrontare i pesanti rincari di gasolio e benzina e gli effetti degli scioperi degli autotrasportati.