Coldiretti, l’estate senza americani costa: “Colpito anche il Lago di Como”

Tempo di lettura: 2 minuti

Pesantissimo il bilancio nazionale in vista della probabile proroga dell’obbligo di quarantena

Il turismo di cittadini statunitensi rappresenta un blocco al flusso turistico verso laghi e città d’arte. Ma anche il Lago di Como ne risente

COMO-LECCO – Un’estate senza americani costa 1,8 miliardi all’Italia per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della probabile proroga nel nuovo dpcm, in vigore dal 15 luglio, dell’obbligo di quarantena obbligatoria anche per chi arriva dagli Usa (che, di fatto, rappresenta un blocco al flusso turistico che raggiunge i nostri laghi e le altre località più gettonate del Bel Paese): il problema, infatti, è molto sentito nelle province di Como e Lecco, dove l’assenza di turisti stranieri sta costando cara all’intero comparto turistico, compreso il segmento degli agriturismi che operano nel comprensorio interprovinciale

Una necessità di fronte al record di contagi che si sta verificando nel continente americano destinata però – sottolinea la Coldiretti – ad incidere pesantemente dal punto di vista economico. Lo scorso anno in Italia ci sono stati oltre 1,3 milioni di cittadini statunitensi in viaggio in Italia durante i mesi di luglio, agosto e settembre che quest’anno rischiano di essere praticamente azzerati dal vincolo reso necessari per affrontate l’emergenza coronavirus, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia.

“La perdita dei turisti statunitensi è particolarmente pesante perché hanno un budget elevato con una spesa estiva pari a quasi 1/3 (29%) del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari nella Penisola durante i mesi di luglio, agosto e settembre”  commenta Fortunato Trezzi, presidente Coldiretti Como Lecco. “Gli americani prestano anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza e apprezzano l’agroalimentare made in Lario: quindi il danno è ancor più accentuato, e ne risentono in particolare gli agriturismi, strutture che hanno visto, negli anni scorsi, una crescita costante degli arrivi dagli Stati Uniti”.

Gli effetti si faranno sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio. Non mancano le preoccupazioni sugli effetti che la decisione potrebbe avere sulla guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti con il presidente Donald Trump che – conclude la Coldiretti – ha appena pubblicato la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto esame per nuovi dazi che per l’Italia interessa i 2/3 del valore dell’export agroalimentare e si estende tra l’altro vino, olio e pasta Made in Italy oltre ai formaggi e salumi che sono stati già colpiti.