Coldiretti: petizione contro il fotovoltaico a terra. “Consuma suolo agricolo”

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Raccolta firme della Coldiretti contro il pannelli solari “mangia suolo”

“Spingiamo invece il fotovoltaico pulito e sostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini e strutture”

 

LECCO –  “Si all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”. E’ questo in sintesi il messaggio della petizione lanciata da Coldiretti e che  prosegue anche nelle  province di Como e Lecco, contro i pannelli solari ‘mangia suolo’  e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole.

L’iniziativa è sostenuta da Coldiretti Giovani Impresa. Per firmare basta andare sul sito https://giovanimpresa.coldiretti.it. Sarà possibile firmate anche nei mercati settimanali di Campagna Amica e durante le tante iniziative estive che vedono Coldiretti coinvolta.

“Con questa iniziativa – spiegano dall’associazione – viene chiesto alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra. Preoccupati per l’emergenza climatica, i giovani agricoltori – spiega Coldiretti – intendono cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

“Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – afferma Coldiretti Giovani Impresa – minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori. I giovani agricoltori di Coldiretti promuovono e sostengono ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica del nostro Paese. Il suolo vocato all’agricoltura appartiene agli agricoltori e la di multifunzionalità energetica va sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, sino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali”.

I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili. “Anche nella nostra regione e nelle nostre province – conclude il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – ci sono terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico: ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori”.