Confcommercio Lecco: “Coronavirus, riflessi pesanti per l’economia lecchese”

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“Inevitabile iniziare a valutare l’impatto di questa emergenza sulle attività del commercio”

Riva: “Invitiamo le imprese ad attenersi alle norme sanitarie indicate. Ma chiediamo anche provvedimenti di sostegno alle imprese”

LECCO – A due settimane dallo scoppio dell’emergenza Coronavirus, la situazione è critica anche sul territorio lecchese.

“Fermo restando che l’aspetto principale riguarda la salute e il contenimento della diffusione del virus – per cui invitiamo le imprese associate ad attenersi scrupolosamente alle norme sanitarie indicate dalle autorità competenti – è inevitabile iniziare a valutare l’impatto di questa emergenza sulle attività del commercio, del turismo e dei servizi – sottolinea il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva – A quindici giorni dai primi provvedimenti, è evidente a tutti che i riflessi sull’economica sono pesanti: molte aziende si sono rivolte a Confcommercio Lecco per la richiesta della cassa in deroga, della cassa straordinaria o del ricorso al Fis”.

Alberto Riva, direttore Confcommercio Lecco

“Sono tanti i comparti che stanno soffrendo, in primis quelli legati all’accoglienza, alla ricettività e alla ristorazione. Per questo come Confcommercio sia a livello nazionale che regionale abbiamo chiesto con forza al Governo che vengano messi in atto provvedimenti urgenti di sostegno a tutte le imprese, anche quelle della zona gialla”.

Poi il direttore Riva continua: “In questo momento complesso e alle prese con una emergenza senza precedenti, ribadiamo la necessità per tutti di seguire le indicazioni contenute nel Dpcm del 4 marzo e di osservare le norme di natura sanitaria. In particolare invitiamo i bar a rispettare le indicazioni relative al servizio ai tavoli e al mantenimento della distanza di 1 metro tra i clienti e in generale chiediamo alle diverse attività di evitare gli assembramenti”. E aggiunge: “In relazione all’emergenza Coronavirus, segnaliamo inoltre che il comma 3 articolo 4 del DPCM 4 marzo è da intendersi come proroga delle norme contenute nel DPCM dell’1 marzo. Pertanto palestre e piscine devono rimanere chiuse fino al 3 aprile. Invitiamo queste attività, e più in generale le imprese associate, a leggere costantemente le informazioni diffuse da Confcommercio in tema Covid – 19”.