Coronavirus. Termometro e disinfettante per entrare alla Fiocchi Munizioni (VIDEO)

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Misure anti-Coronavirus alla Fiocchi Munizioni di Lecco

Prova della febbre e disinfettante per lavoratori e visitatori

LECCO – Addetti alla portineria dotati di mascherine e ‘armati’ di apparecchio per controllare la febbre e spray disinfettante: può apparire fredda l’accoglienza eppure sono misure che vogliono tutelare in primis la salute dei lavoratori quelle messe in atto da lunedì alla Fiocchi Munizioni di Lecco.

A tutte le persone in ingresso, lavoratori e visitatori, viene misurata la temperatura corporea e vengono disinfettate le mani. Misure di prevenzione per evitare che il contagio del temuto virus possa diffondersi all’interno dello stabilimento.

“Abbiamo messo in atto disposizioni di buon senso, nulla di straordinario se non fosse per il particolare periodo che stiamo vivendo. Cerchiamo in questo modo di preservare la sicurezza dal punto di vista sanitario sul luogo di lavoro” spiega il presidente Stefano Fiocchi.

Del resto, la fabbrica di Belledo è una piccola cittadina: sono 650 i dipendenti della Fiocchi Munizioni, divisi su tre turni orari. Così, una quindicina di minuti prima del cambio turno, una piccola processione si allunga all’ingresso della ditta.

“E’ un impegno non da poco – spiega Stefano Fiocchi – anche per un’azienda come la nostra che è preparata dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, disponendo di un’infermeria interna e di squadre di primo soccorso”.

Le misure non riguardano solo i lavoratori, anche il personale esterno (autotrasportatori, manutentori e tecnici) è tenuto a sottoporsi alla prova della febbre e per entrare in fabbrica deve indossare delle mascherine a tutela del personale interno.

“Quello che preoccupa di più – sottolinea il presidente della Fiocchi Munizioni – è però l’impatto economico che questa emergenza avrà sulle attività del territorio. Nel nostro caso, qualche piccolo disagio c’è stato: referenti esteri che hanno preferito rimandare la visita, io stesso ho dovuto rinunciare a dei viaggi di lavoro, e l’incertezza sullo svolgimento di un’importante fiera del settore in Germania. Al contrario mi ha fatto piacere la decisione di una delegazione americana che verranno comunque a Lecco, dopo essersi informati che forse questo virus è poi così grave come lo descrivono”.