Covid-19 e reati informatici più investimenti nel digitale per le PMI

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Il presidente Daniele Riva: “E’ cambiato il modo di lavorare e comunicare degli imprenditori”

Il segretario Vittorio Tonini di Confartigianato Lecco: “Maggiore propensione ad investire in sicurezza informatica”

LECCO – Il Covid-19 ha spinto una maggior platea di MPI (Micro e Piccole Imprese) all’utilizzo di strumenti digitali. I dati dell’ultimo sondaggio d’ascolto “Effetti crisi coronavirus sulle MPI lombarde” effettuato ad inizio febbraio 2021 a cui hanno partecipato circa 2 mila imprenditori lombardi evidenzia che la quota di MPI che a seguito dell’emergenza sanitaria utilizza almeno uno strumento digitale è salita di 10,6 punti passando dal 53,8% al 64,4%.

In particolare, rispetto al periodo pre emergenza Covid-19, è cresciuta la quota di imprese che hanno usufruito di piattaforme per la formazione on line (+11,6) e di piattaforme di conference call (9,6). Restano comunque gli strumenti più utilizzati il sito web (40%) e i social network (38%).

“I dati Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, riferiti all’intero anno 2020 – commenta Vittorio Tonini, segretario generale Confartigianato Imprese Lecco –  ci permettono di cogliere un’altra evidenza: nel 2020 a fronte di una maggiore propensione all’impiego del digitale per produrre, per comunicare e per vendere si osserva anche un incremento della quota di imprese di micro piccole dimensioni (1-49 dipendenti) che hanno effettuato investimenti in sicurezza informatica. Le MPI lecchesi che lo scorso anno (2020) hanno investito, ritenendo questa tipologia di investimento di importanza medio-alta, sono il 36,2%, quota superiore di 4,3 punti rispetto a quella rilevata nel periodo pre emergenza (2015-2019), del 31,9%. La maggiore propensione ad investire in sicurezza informatica nasce anche dalla necessità crescente di tutelare le informazioni d’impresa condivise e immagazzinate, in misura sempre maggiore, sul web. Inoltre gli ultimi dati sui delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria indicano che nel corso degli anni sono stati proprio i delitti informatici, truffe e frodi informatiche a crescere di più, conseguenza correlata ad un uso maggiore delle tecnologie. La provincia di Lecco nel 2019, anno pre pandemico, registrava 1.055 casi, 971 nel 2018 e 8 anni prima (nel 2011) ne contava 579. Una escalation non di poco conto”.

Confartigianato Lecco Vittorio Tonini e Daniele Riva
A sinistra Il segretario di Confartigianato Lecco Vittorio Tonini e a destra il presidente Daniele Riva

“E’ evidente – aggiunge Daniele Riva, presidente di Confartigianato Imprese Lecco – che la pandemia ha cambiato il modo di lavorare e comunicare degli imprenditori, pensiamo alle “riunioni” virtuali a cui partecipiamo ormai da un anno o i corsi di formazione che anche la nostra Associazione ha traslato interamente su piattaforma digitale. Uno tra i pochi effetti positivi del Covid è senza dubbio la spinta data al digitale, per la parte e-commerce e presentazione della propria azienda tramite siti internet e social. Ma come ben sappiamo, i nostri dati valgono oro e non sempre riusciamo a proteggerli a dovere. Da qui l’esigenza di implementare la sicurezza informatica. Confartigianato, con la sua categoria Nuove Tecnologie, ha ben presente il problema, tanto da aver dedicato un ciclo di webinar proprio a queste tematiche. Anche alla luce di questi dati continueremo ad affiancare i nostri associati sia nel processo digital che di sicurezza”.