Ecobonus: vittoria per Confartigianato

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Daniele Riva Confcommercio
Daniele Riva Confartigianato

“Il provvedimento rischiava di mettere in ginocchio piccole e medie imprese”

 La Commissione Bilancio del Senato cancella lo sconto in fattura

LECCO – La Commissione Bilancio del Senato ha abrogato nella serata di ieri, martedì 10 dicembre,  i commi dell’articolo 10 del Decreto Crescita che prevedono lo sconto immediato in fattura per gli interventi relativi a ecobonus e sismabonus. Una grande vittoria per la battaglia che Confartigianato conduce da mesi chiedendo l’eliminazione di una misura che provoca gravi effetti distorsivi della concorrenza e penalizzanti per le piccole imprese.

“Si pone così fine a un provvedimento che rischiava di mettere in ginocchio le piccole e medie imprese del settore casa a favore invece dei grandi colossi dell’energia – commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco –. Gli imprenditori artigiani, come sottolineato anche dall’Antitrust, non erano messi in condizione di competere con i grandi gruppi, in quanto non essere pagati in fattura – proprio a causa dello sconto diretto al consumatore del 50% – voleva dire non poter coprire i costi degli interventi eseguiti. Il recupero del credito ipotizzato su un arco temporale di più anni non avrebbe permesso agli artigiani, ma non solo, di recuperare per tempo la differenza degli importi non ottenuti in sede di pagamento del cliente. E’ stata una lunga battaglia da parte di Confartigianato e siamo soddisfatti del risultato ottenuto grazie all’impegno di tutte le delegazioni territoriali. Quando ci sentiamo dire a cosa servono oggi le associazioni di categoria, beh proprio a questo, a tutelare gli interessi degli imprenditori e far sì che vengano messi il più possibile in condizione di lavorare”.

La modifica ha effetto sui saldi della manovra: il Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili del Mef viene definanziato per 1,5 milioni di euro per il 2022, di 2,6 milioni di euro per il 2025 e 700mila euro per il 2026, mentre viene incrementato di 2,2 milioni di euro per il 2020, di 700mila euro per il 2021 e di 1,9 milioni di euro per il 2027.

L’emendamento abroga anche il comma 3-bis dell’articolo 10 del decreto Crescita, che disponeva per gli interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili di energia la possibilità, per i soggetti beneficiari della detrazione di optare per la cessione del corrispondente credito in favore dei fornitori dei beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi.

Nei mesi scorsi, contro lo sconto in fattura e dalla parte di Confartigianato si è pronunciata, con due interventi, l’Autorità Antitrust, e pochi giorni fa la Commissione Industria del Senato ha approvato una risoluzione che impegna il Governo a individuare adeguati meccanismi di protezione per le piccole e medie imprese. Secondo Confartigianato, con l’applicazione dello sconto in fattura in 5 anni le piccole imprese del “sistema casa” (costruzioni, installazione impianti, serramenti) registreranno riduzioni dal 37% al 58% del fatturato sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica.