Economia della cultura, l’effetto Covid costa 120 milioni all’area Lariana

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Rispetto al 2019 il settore produttivo culturale e creativo  arretra sul lago

Calano valore aggiunto e gli addetti del settore ma Lecco e Como crescono nelle classifiche nazionale

LECCO – Balzo indietro sul Lario per il settore della cultura: un’analisi della Camera di Commercio riporta gli ultimi dati disponibili, quelli del 2020, sull’economia della cultura che ben evidenziano l’impatto dell’emergenza Covid-19 in quest’ambito.

Nell’area lariana il valore aggiunto prodotto nel 2020 dal “sistema produttivo culturale e creativo” risulta pari a 1,2 miliardi di euro di cui quasi 770 milioni a Como (5,2% del totale) e poco più di 400 a Lecco (4,5%).

Rispetto al 2019, il calo è stato di oltre 127 milioni di euro, di cui -86,9 mln a Como e -40,5 mln a Lecco (in percentuale Como -10,2% e Lecco -9,1%). Meno pesante è il confronto tra il 2020 e il 2011, con un calo del valore aggiunto complessivo del settore nelle due province di 1,2 milioni di euro dovuto esclusivamente al dato lecchese (-14,2 mln) mentre i comaschi hanno tenuto, facendo registrare una crescita nel 2020 rispetto a nove anni prima (+13 mln).

Per quota di valore aggiunto prodotto dall’economia della cultura (core+creative driven), nel 2020 Como era in 3a piazza in Lombardia (dietro a Milano e Monza e Brianza; era 23esima in Italia); Lecco era 6a (preceduta anche da Lodi e Bergamo; 42esima in Italia).

Novecento lavoratori in meno

Il settore occupava nel 2020 circa 21,5mila addetti (poco più di 14mila a Como e 7,4mila circa a Lecco), pari al 5,7% della forza lavoro complessiva lariana (Como 6%; Lecco 5,2%).

Gli occupati risultano in calo di circa 900 rispetto al 2019, -4% (-630 a Como e -250 a Lecco, rispettivamente -4,3% e -3,3%) mentre rispetto al 2011 crescono a Como (+60), sono molti meno invece nel lecchese (-680).

 

In tutto, nell’area lariana operano 4.309 imprese culturali sulle oltre 75.000 iscritte al Registro della Camera di Commercio di Como-Lecco (-5,2% rispetto al 2011 e +0,2% nell’ultimo anno. A Como le imprese culturali sono diminuite sia nei confronti del 2011 che rispetto al 2019, rispettivamente -5,4% e -5%; a Lecco-6,1% e +1,5%).

“Gli impatti del Covid sono stati e sono molto differenziati a seconda del sotto-settore – spiegano dalla Camera di Commercio – per tutti i comparti più strettamente legati al turismo e a eventi in presenza i contraccolpi sono stati significativi, a causa dei lockdown e dello stop dei viaggi transnazionali; altri (ad esempio quello dei software e dei videogame, ma anche la fruizione di musica e di contenuti audiovisivi online) hanno registrato andamenti meno negativi”.

Buoni ‘piazzamenti’ per architettura e imprese del settore

L’analisi dell’ente camerale considera sia i settori “core”, cioè quelli strettamente afferenti all’ambito culturale (architettura e design; comunicazione; audiovisivo e musica; videogames e software; editoria e stampa; performing arts e arti visive; patrimonio storico e artistico), sia quelli che, pur non direttamente riconducibili al settore, impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative (i cosiddetti settori “creative driven”).

Como per numero di occupati occupa sempre la 3a piazza tra le province lombarde (17a in Italia), mentre Lecco è 6a (39a a livello nazionale). Como registra due primi posti in Italia nei settori “architettura e design” e “editoria e stampa”. Lecco è 7a nella “architettura e design” e 23a nella “comunicazione” (Milano mette a segno tre secondi posti, un terzo, un settimo e un nono posto nazionale).

Piazzamenti di tutto rispetto per le due province lariane nella classifica relativa alla quota di imprese appartenenti al “core” del sistema produttivo culturale e creativo rispetto al totale: a fine 2020 Lecco era quinta in Italia e Como era settima (rispettivamente 5,7% e 5,8% delle imprese registrate). Nelle prime 4 posizioni c’erano Milano, Firenze, Roma e Trieste.

Per numero di imprese Como è prima nell’“architettura e design” (Lecco è 2a); da segnalare anche il 7° posto di Lecco nella categoria “videogames e software” e il 9° nella “comunicazione”.