Economia. L’estate aveva aiutato la ripresa, prima del secondo lockdown

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Dati economici negativi sul Lario nel 3° trimestre rispetto al 2019 ma migliori della primavera

Galimberti (Camera di Commercio): “Il rimbalzo auspicato si è verificato, ma tante aziende già in difficoltà prima del secondo lockdown”

LECCO – Dati decisamente peggiori rispetto allo stesso periodo (luglio-settembre) dello scorso anno ma meglio dei tre mesi precedenti: il terzo trimestre del 2020 si chiude in ‘chiaroscuro’ come lo definisce la Camera di Commercio Como Lecco nella sua periodica analisi economica.

Come era nelle attese, sottolineano dall’ente camerale, per tutti i settori produzione, ordini e fatturato risultano in crescita rispetto al 2° trimestre ma le diminuzioni nei confronti del 2019 sono ancora sensibili.

Marco Galimberti

“Dopo il primo lockdown, nel 3° trimestre 2020 l’economia lariana stava reagendo bene. Rispetto al trimestre precedente, infatti, si era verificato quel ‘rimbalzo’ che tutti speravamo, in termini di produzione, fatturato e ordini, sia per le imprese industriali che per quelle artigiane. Anche dai servizi e soprattutto dal commercio erano arrivati segnali positivi” sottolinea Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio.

“Naturalmente – aggiunge – paragonando i dati del 3° trimestre 2020 con quelli dello stesso periodo del 2019 sono evidenti le difficoltà attraversate dalle nostre imprese, molte delle quali ora si trovano a dover affrontare un nuovo lockdown. L’emergenza in corso presenta le caratteristiche di uno shock asimmetrico che colpisce duramente alcuni settori e ha impatti più attenuati su altri. Tra i primi, oltre al turismo e alla ristorazione, va annoverato il tessile; tra i secondi il legno-arredo”.

Nelle industrie

A subire il colpo anche è l’industria a Como facendo registrare un calo oltre i dieci punti percentuali, in confronto allo scorso anno, riguardo a produzione (-13,2%) e ordini (-10,23%) e poco meno il fatturato (-8,2%), dati comunque più contenuti rispetto alla primavera quando gli indici calavano del 30% circa ciascuno. L’occupazione invece diminuisce anche in confronto al 2° trimestre dell’anno in corso (-0,8%, contro il -0,4% della Lombardia).

L’estate ha sorriso di più sul lato opposto del lago: produzione, ordini e fatturato delle imprese lecchesi evidenziato certamente cali rispetto al 3° trimestre dello scorso anno, ma in deciso miglioramento nei confronti dei tre mesi precedenti (la produzione diminuisce dell’1% contro il -14,3% del periodo aprile-giugno; ordini -2,3% contro -17,5%; fatturato -2,8%, contro -15,1%). L’occupazione nelle fabbriche lecchesi è cresciuta dello 0,2%, meglio della media regionale.

L’artigianato

Anche la produzione del comparto artigiano evidenzia cali tendenziali in entrambe le province lariane; a Como mostra, comunque, un andamento migliore rispetto al settore industriale: la produzione cala del 2,8% e gli ordini del 2,3% (contro il -13,2% e il -10,3% dell’industria), mentre il fatturato diminuisce dello 0,7% (contro il -8,2%).

A Lecco, invece, si verifica la situazione opposta, con l’artigianato più in difficoltà del comparto industriale: la produzione di quest’ultimo cala dell’1% (quella artigiana del 2,2%), gli ordini del 2,3% (contro il -7,6%) e il fatturato del 2,8 (-3,9%).

Rispetto a fine giugno 2020, l’occupazione nelle aziende artigiane comasche è cresciuta dello 0,2% , a Lecco invece è calata dello 0,7%; ciononostante il numero indice rimane superiore a quello comasco.

Commercio e servizi

Nel lecchese durante l’estate è tornata positiva la variazione del volume d’affari del commercio (+9,6% rispetto al 3° trimestre 2019), mentre è rimasta negativa quella dei servizi (-10,1%).

 

A Como, entrambi i comparti evidenziano cali (-1% il commercio e -10,2% i servizi). L’occupazione registra una crescita in tutti e due i settori a Como (+0,4% nel commercio e +2,5% nei servizi), mentre a Lecco risulta in calo quella dei servizi (-0,6% contro il +5,6% del commercio).

Fallimenti in calo

Ulteriori dati elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco sull’andamento economico dei primi nove mesi del 2020 riguardano i fallimenti, in calo in entrambi i territori.

A Como scendono da 54 a 34 unità (-37%); a Lecco da 35 a 31 (-11,4%). Pertanto, l’intera area lariana ha registrato una riduzione del 27% (contro il -43,2% della Lombardia e il -41,5% dell’Italia).

Nel 3° trimestre 2020 si sono registrati 21 fallimenti (14 in provincia di Como e 7 di Lecco), contro i 17 del trimestre precedente (2 a Como e 15 a Lecco)

Cassa integrazione alle stelle

In entrambi i territori aumentano le ore di cassa integrazione autorizzate dall’INPS.

A Como le ore di cassa integrazione dei primi nove mesi del 2020 passano da 3,1 a oltre 34,8 milioni (+1.012,3%): quelle ordinarie sono aumentate del 1.335,7% (da 1,6 a 23,4 milioni di ore), mentre la cassa integrazione in deroga registra oltre 10,6 milioni di ore (nello stesso periodo dello scorso anno le imprese comasche non vi avevano fatto ricorso); calano, invece, le ore di cassa integrazione straordinaria (da 1,5 milioni di ore a 830.000, -44,7%).

Ancora più considerevole è l’incremento delle ore di cassa integrazione a Lecco: il totale di ore richieste dalle imprese è cresciuto del 2.013,6% (da 980.000 a 20,7 milioni di ore): quella ordinaria passa da 700.000 a 16,5 milioni (+2.253,5%); quella straordinaria da 280.000 a 620.000 ore (+125,8%); quella in deroga da 0 a 3,5 milioni di ore.