Ex Leuci, la CGIL: “La bonifica prosegua e sul fallimento si faccia chiarezza”

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Il sindacato interviene sulla vicenda dell’ex fabbrica di lampadine

Sul fallimento della Lago srl (proprietaria dell’immobile) la CGIL chiede chiarezza

LECCO – “Auspichiamo che la bonifica alla ex area Leuci sia effettuata il prima possibile”. Lo chiede la Filctem Cgil Lecco per via dell’ennesimo stop dei lavori nello stabilimento di via XI febbraio che servono per eliminare l’amianto presente.

Secondo dati rilasciati dal Gruppo Aiuto Mesoteliomalo scorso marzo, l’area in cui fino a pochi anni fa venivano costruite lampadine è composta da 6.830 metri quadri di coperture in cemento amianto e 1.250 metri lineari di amianto friabile. E ora che la Lago Srl, proprietaria della Leuci, è stata dichiarata fallita, il completamento della bonifica pare sempre più lontano.

“Da quando l’attività è cessata, ovvero dal gennaio 2014, abbiamo sempre chiesto che la zona rimanesse industriale, come da destinazione nel Pgt comunale – afferma Nicola Cesana, segretario generale Filctem Cgil Lecco –, ma la proprietà non è mai stata disponibile a valutare la possibilità di concedere l’insediamento di altre aziende o di start up. Stiamo attendendo da mesi che venga completata la bonifica dell’area, ma non se ne vede la fine”.

La categoria sindacale che segue i lavoratori dei settori chimico, tessile ed elettrico vuole capire meglio la situazione.

“Innanzitutto vogliamo maggiori lumi sul fallimento della Lago vista l’importanza che l’azienda ha sempre avuto per la città – prosegue Cesana – Poi, cosa non secondaria, chiediamo che l’impegno a proseguire la bonifica venga mantenuto e che sia concluso il prima possibile, perché venga tutelata la salute di tutti coloro che risiedono e lavorano nell’isolato”.