Export da record per il lecchese, oltre 4,3 milardi nel 2018

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Bilancia commerciale in positivo  di 1,8 miliardi di euro

E’ il valore  più alto degli ultimi 10 anni

LECCO – Dati da incorniciare per le imprese lecchesi: nel 2018 la quota di fatturato estero rispetto al totale lecchese è stata del 43,6%, ed è cresciuta di quasi 6 punti percentuali negli ultimi 5 anni.

Le esportazioni della nostra provincia lo scorso anno hanno superato i 4,6 miliardi di euro, valore più elevato di sempre.

La crescita rispetto al 2017 è stata del 4,3% (contro il +5,2% lombardo e il +3,1% italiano). Le importazioni ammontano a 2,81 miliardi di Euro, anch’essa cifra record per il nostro territorio (+2%, a fronte del +6,7% regionale e del +5,6% nazionale).

Il saldo della bilancia commerciale lecchese – ovvero la differenza tra esportazioni e importazioni – nel 2018 è stato pari a +1,80 miliardi di Euro (+8,1% rispetto al 2017).

Il manifatturiero tira l’export

“ Il comparto manifatturiero, e in particolare il settore metalmeccanico, rimane il ‘cuore pulsante’ della nostra economia – ha ricordato il presidente della Camera di Commercio, Daniele Riva – oltre un terzo delle esportazioni e oltre il 40% delle importazioni ha riguardato la meccanica, quota di gran lunga superiore al dato regionale e nazionale (Lombardia: 12,3% per l’import e 15,6% per l’export; Italia: entrambi intorno al 10%). Nel metalmeccanico il “made in Lecco” rappresenta ben il 3,4% dell’export italiano”.

Come ha sottolineato il Presidente Riva, anche nel 2018 il contributo all’export lecchese è venuto prevalentemente dal metalmeccanico: prodotti in metallo (36,8% del totale) e macchinari (24,9%). Seguono a distanza la chimica-gomma con il 6,7%; i prodotti tessili (“sistema moda”, 6%); l’alimentare con il 5,3% e i mezzi di trasporto con il 4,9%.

Tra i comparti citati, quelli che hanno fatto registrare la miglior performance rispetto al 2017 sono i “prodotti in metallo” (+4,7%, a fronte del +6,5% lombardo e del +5,1% italiano), i “mezzi di trasporto” (+3,8% a Lecco, +5,2% in Lombardia e -0,1% in Italia), il “sistema moda” (rispettivamente +3,5%, +5,5% e +3,3%) e la “chimica gomma” (+2,7%; +6,4% e +3,3%)

I mercati di sbocco

Il mercato di sbocco principale del “Made in Lecco” è tuttora quello dell’Unione Europea (68,4% delle esportazioni), e tale quota è pure in crescita: +4,5%. Aumenta anche l’export verso l’Europa non UE (9%, +11%), l’Asia (11,6%, +2,4%) e l’Africa (2,8%, +5,3%). Viceversa, diminuiscono le esportazioni verso i mercati nordamericani (5,9% dell’export totale, -1,2%), sudamericani (1,8%, -0,1%) e dell’Oceania (0,5%, -10,6%)

L’export lecchese verso la Germania supera gli 1,1 miliardi di Euro, confermandola di gran lunga quale il primo Paese destinatario (quasi 1/4 del totale), seguito dalla Francia (quasi 500 milioni di Euro, 10,8%), dagli Stati Uniti (oltre 240 milioni di Euro, 5,3%), dal Regno Unito (210,6 milioni di Euro, 4,6%) e dalla Svizzera (182,2 milioni di Euro, 3,9%). A questi primi 5 mercati affluisce complessivamente il 63,9% delle esportazioni provinciali totali.

Tra i primi 10 Paesi, cresce l’export lecchese verso la Polonia (+16,1%), la Svizzera (+8,9%) e Austria (+7%); da segnalare all’opposto il calo soprattutto della Repubblica Ceca (-8,5%), della Spagna e degli Stati Uniti (entrambi -2,6%, pari a una riduzione rispettivamente di 6,5 e 4,8 milioni di Euro rispetto al 2017)