Green Pass, imprese lecchesi d’accordo ma chiedono regole chiare

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Il 15 ottobre scatterà l’obbligo di green pass al lavoro

A Lecco il mondo delle imprese favorevole ma non mancano dubbi riguardo a controlli e privacy. Chiesta una semplificazione delle procedure

LECCO –  Quando ormai mancano pochi giorni all’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro, le imprese lecchesi si preparano all’introduzione della “certificazione verde” anche in ambito lavorativo senza troppa preoccupazione, rassicurate dai numeri della campagna vaccinale,  ma con qualche dubbio dal punto di vista pratico.

“Le nostre imprese sono tutte favorevoli al ‘green pass’ – sottolinea Lorenzo Riva, direttore di Confindustria Lecco Sondrio – le aziende hanno sempre avuto grande attenzione al tema della salute e alle misure che sono state previste durante questa emergenza sanitaria, a partire dalle mascherine e i distanziamenti. Non c’è preoccupazione da parte degli imprenditori rispetto alla data del 15 ottobre soprattutto in un territorio come il nostro dove la percentuale dei vaccinati è altissima, siamo convinti che la maggior parte dei nostri dipendenti abbia avuto l’intelligenza e abbia agito nel rispetto degli altri, vaccinandosi contro il Covid”.

Lorenzo Riva, presidente di Confindustria

Operativamente parlando “nelle piccole aziende, con meno dipendenti, è sicuramente più semplice effettuare i controlli, molte imprese si sono comunque attrezzate aggiungendo un software ai termoscanner all’ingresso in modo che, oltre a rilevare la temperatura, sia possibile la lettura del green pass. Quello che invece non è chiaro – aggiunge Riva – riguarda i controlli al personale esterno all’azienda”.

Green pass e privacy

Anche Confartigianato esprime un giudizio positivo sul provvedimento, tuttavia, sottolinea alcuni  problemi interpretativi ed applicativi, legati in particolar modo alla tematica dei controlli sul possesso del green pass ed ai profili inerenti alla tutela della privacy.

“Condividiamo l’estensione dell’obbligo di green pass a tutti i lavoratori, siano essi pubblici, subordinati o autonomi, quale strumento per la ripartenza dell’economia e per l’uscita dalla crisi e volto a coniugare la tutela dei cittadini, e quindi della salute pubblica, con l’esigenza di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro – afferma Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco – Sul tema dei controlli è tuttavia necessario un intervento da parte del Governo che, in un’ottica di semplificazione, consenta alle imprese artigiane e alle piccole imprese di definire adeguate e più agevoli modalità operative per l’organizzazione delle verifiche richieste dal decreto legge e che permettano di far fronte a tutte quelle ipotesi, proprie dell’organizzazione aziendale o della specifica attività di impresa, in cui i lavoratori svolgano prestazioni in luoghi diversi da quelli del proprio datore di lavoro o che non vi accedano in modo continuativo”.

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Il presidente Daniele Riva di Confartigianato

“Regole chiare e univoche sull’uso delle certificazioni verdi  – aggiunge Riva – sono infatti necessarie per superare il problema della responsabilità dei datori di lavoro in materia di sicurezza in azienda, considerata l’impossibilità di raccogliere e conservare i dati relativi alle certificazioni verdi dei dipendenti”.

Chiesta una semplificazione

Dubbi condivisi anche dalle Piccole Medie Imprese di Api Lecco Sondrio:  “Proprio questa mattina abbiamo tenuto un webinar a cui ha partecipato un centinaio di aziende associate per rispondere alle domande e ai dubbi in merito all’introduzione del green pass sui luoghi di lavoro” spiega il vice direttore di Api Lecco Sondrio Mario Gagliardi.

A preoccupare maggiormente gli associati sono infatti gli aspetti procedurali e burocratici legati alla procedura di verifica del possesso del certificato verde in capo al datore di lavoro.

Mario Gagliardi vice direttore di Api Lecco Sondrio

“Durante il webinar abbiamo affrontato tutti gli aspetti della questione anche quelli relativi al comportamento da tenere in caso un lavoratore non avesse il green pass. Devo però dire che, probabilmente anche a fronte dell’alta adesione dei lecchesi alla campagna vaccinale, le preoccupazioni maggiori riguardano le procedure di controllo del possesso della certificazione. Al momento l’unico strumento valido è quello dell’App apposita da usare tramite cellulare o tablet aziendale oppure appositi totem all’ingresso, in cui l’applicazione è stata inserita”.

La speranza è che si possa arrivare per il 15 ottobre a una semplificazione della procedura così come avvenuto nel mondo della scuola. “Vorrebbe dire risparmiare tempo e risorse in un momento in cui tutte le aziende hanno grossi carichi di lavoro. Al momento si procede però solo tramite App. Qualora vi fossero modifiche e cambiamenti dovute a circolari interpretative del decreto, informeremo prontamente i nostri associati così come fatto in queste settimane”.

Commercianti pronti

Il green pass toccherà ogni ambito di lavoro, commercio compreso:  “A tre giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo non si rilevano grosse criticità  – spiega Alberto Riva, direttore di Confcommercio Lecco – dal punto di vista organizzativo, le  nostre attività hanno già fatto informazione ai propri dipendenti e delegato l’incaricato che materialmente dovrà effettuare il controllo della certificazione”.

Il direttore di Confcommercio Alberto Riva

“Ad oggi dunque non rileviamo problematiche almeno tra le aziende, potrebbe essere un problema invece il ricorso al tampone se pensiamo che il numero di lavoratori non vaccinati in Italia è molto più ampio rispetto alla capacità di effettuare i test da parte di enti sanitari e farmacie. Il virtuosismo della nostra provincia per numero di vaccinati fa comunque ben sperare”.