I Maggi (Maggi Catene) a processo per omesso versamento di ritenute

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Ritenute non versate per 200 mila euro

Giuseppe, Corrado e Giovanni Maggi in tribunale

OLGINATE – Si è svolta lunedì la prima udienza del processo che vede imputati Giuseppe Maggi, patron dell’ex Maggi Catene di Olginate, e i figli Corrado e Giovanni.

Il reato a cui sono stati chiamati a rispondere è omesso versamento di ritenute, circa 200 mila euro, relative al personale della Zincofuoco di Calolziocorte, azienda che nel 2016 era stata acquista e poi incorporata l’anno successivo da Maggi Group.

Un procedimento che nasce dall’opposizione dei tre uomini di casa Maggi al decreto penale di condanna che era arrivato lo scorso anno. “La questione avrebbe potuto chiudersi già allora con il pagamento di una pena pecuniaria, ma Giovanni Maggi ha voluto andare avanti per chiarire che lui non ha colpe in questa mancanza che gli viene imputata – spiega il suo avvocato Mauro Bussani – da anni aveva scelto un’altra strada rispetto alla gestione dell’azienda di famiglia”.

Giovanni Maggi, dopo aver guidato Confindustria Lecco tra il 2011 e il 2016, ha proseguito la carriera associativa con incarichi nazionali.

La stessa scelta di opposizione è stata avanzata anche dal fratello Corrado e dal padre Giuseppe. Spetterà al giudice monocratico stabilire le eventuali e personali responsabilità sulla vicenda.

La Maggi Catene è fallita nel giugno dello scorso anno al culmine di una crisi iniziata nel febbraio del 2018 con la richiesta di concordato preventivo presentata al Tribunale di Lecco.