Il Covid ferma la nascita delle imprese lariane, il dato più basso in dieci anni

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Imprese in calo a Lecco e a Como nei primi nove mesi dell’anno

Nascono meno attività, è l’effetto del Covid. Il dato peggiore degli ultimi dieci anni

LECCO – I numeri, a ben guardare, sono migliori rispetto a quelli che si erano registrati nello stesso periodo del 2019 quando, nei primi nove mesi dell’anno, nel lecchese si conta un calo di 166 imprese attive mentre nel comasco erano in crescita (+39): quest’anno il conteggio si è fermato a –82 in provincia di Lecco e -36 a Como ma il dato che fa riflettere è la nascita di nuove attività, -22,4% in tutta l’area Lariana, il più basso degli ultimi dieci anni

E’ il primo tangibile effetto dell’emergenza Covid che ha inevitabilmente bloccato la creazione di nuove imprese sul territorio. La diminuzione, in valori percentuali, ha riguardato soprattutto la provincia di Lecco, dove le iscrizioni al registro imprese della Camera di Commercio si sono ridotte di oltre 250 imprese: da 1.126 a 863 (-23,4%); a Como la variazione negativa ha sfiorato le 500 unità: da 2.195 a 1.715 (-21,9%).

Diminuiscono peraltro anche le chiusure: nel periodo gennaio-settembre 2020, nell’intero territorio lariano se ne sono registrate quasi 2.700 contro le 3.448 dello stesso periodo del 2019. Di queste, 1.751 sono avvenute a Como (-405 unità: -18,8%) e 945 a Lecco (-347 imprese: -26,9%).

Nei settori

A fine settembre 2020 il 22,4% delle imprese lariane opera nel comparto del commercio (16.509 aziende); il 17,2% nelle costruzioni (12.646); l’11,2% nei servizi finanziari, assicurativi e immobiliari (8.236). Tra questi tre settori, solo le costruzioni evidenziano un tasso di crescita positivo (+0,9%), mentre commercio e servizi finanziari mostrano un calo (rispettivamente -0,9% e -0,2%).

Lecco ha una quota quasi doppia rispetto a Como di aziende metalmeccaniche (9,6% contro 5,1%) e ha una concentrazione maggiore di attività commerciali (23,1% contro 22%); a Como hanno un peso maggiore le imprese del tessile-abbigliamento (2,9% contro l’1,2% di Lecco), del legno-arredo (3,2% contro 1,5%), degli altri servizi (9,1% contro 8,1%) e del turismo (8,7% contro 7,8%).

Artigianato: cento aziende in meno

Il comparto artigiano lariano nei primi nove mesi del 2020 ha registrato un calo di 98 attività di cui -79 a Como e -19 a Lecco. Nello stesso periodo del 2019 il calo era stato anche più ampio (-164 unità, di cui -71 a Como e -93 a Lecco).

Anche in questo comparto si nota una forte flessione delle imprese nate nei primi nove mesi di quest’anno, com’era prevedibile dato il persistere dell’emergenza legata al Covid-19 (-22,3% rispetto ai primi nove mesi del 2019, contro il -21,6% lombardo e il -14,6% italiano). La diminuzione (in termini percentuali) ha riguardato soprattutto la provincia di Lecco, dove le iscrizioni si riducono di 116 unità, da 459 a 343 (-25,3%), mentre a Como la diminuzione è stata di 178 imprese, da 857 a 679 (-20,8%).

Calano anche le chiusure di imprese artigiane: nel periodo gennaio-settembre 2020, nell’intero territorio lariano se ne sono registrate 1.120. Di queste, 758 sono riferite al territorio comasco (-18,3%, -170 unità) e 362 a quello lecchese (-34,4%, -190 imprese)