Il mercato dell’auto a Lecco ‘viaggia’, nonostante Covid e tempi di consegna

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A livello nazionale vendite in calo ma nel lecchese tengono banco

La domanda spinge ma i ritardi sulle forniture allungano i tempi di consegna del ‘nuovo’

LECCO – Luci e ombre per il mercato dell’auto che nel lecchese sembra abbia risentito meno del contraccolpo legato alla pandemia ma comunque non ha potuto evitare le dinamiche dovute alle difficoltà di reperimento delle materie prime e quindi nei tempi di consegna delle nuove vetture da parte delle case di produzione.

“A livello nazionale le vendite, negli ultimi cinque mesi, sono in flessione del 24% rispetto al 2020 e novembre ha chiuso con un -30% rispetto allo stesso mese del 2019, quindi in periodo pre covid” spiega Alberto Negri della Concessionaria Renzo Negri e presidente del Gruppo Autoveicoli Confcommercio.

Una ‘tempesta perfetta’, secondo Negri, quella che è avvenuta: ”Subiamo la carenza di materie prime dalla Cina da cui dipendiamo, non solo il mercato dell’auto, per chip e materiali elettronici. Una carenza che si sente in questi mesi e che dovrebbe proseguire anche nel primo semestre del 2022 per poi stabilizzarsi. Segnaliamo poi che gli incentivi statali, che hanno aiutato nei mesi precedenti, si sono esauriti e devono essere rifinanziati, ci sono poi le conseguenze dell’emergenza sanitaria che hanno creato delle difficoltà in questi due anni”.

A questo, aggiunge il presidente di Confcommercio, si sommano anche le preoccupazioni degli operatori sul regolamento europeo in materia di concorrenza potrebbe trasformare profondamente il settore della distribuzione degli autoveicoli: “il ruolo del concessionari viene ridimensionato e si mettono a rischio 70 mila posti di lavoro” sottolinea il referente di Confcommercio.

I concessionari: “La domanda non manca”

“Localmente il quadro è migliore e varia in base ai marchi – spiega Negri – al primo posto per vendite ci sono Fiat, Toyota con Sukuzi al terzo posto. Novembre è stato un mese in flessione ma meno rispetto alla media nazionale. C’è una maggiore attenzione al ‘green’ anche se l’auto elettrica non è ancora entrata nella mentalità della gente soprattutto per quanto riguarda autonomia e ricarica. L’emergenza sanitaria ha poi favorito l’uso delle piattaforme per interfacciarsi con il concessionario, sono più preparati e quando arrivano per vedere l’auto spesso hanno già fatto la loro scelta”.

“I volumi di vendita non si sono abbassati rispetto quelli del 2019,  fuori dai lockdown abbiamo avuto dei picchi record, anche il 40% in più alcuni mesi in confronto al periodo pre Covid – spiega Fabrizio Bennati di Autopremier –  quest’anno abbiamo registrato un aumento sensibile, soprattutto negli ultimi mesi, anche su modelli station. Quello che manca oggi non è il cliente ma il prodotto, ovvero la produzione non riesce a stare al passo della domanda perché c’è un problema di reperimento di semiconduttori”.

“Riscontriamo una forte domanda e desiderio di acquisto dei prodotti che rappresentiamo, ma dobbiamo fare i conti con la scarsa disponibilità – conferma Gualtiero Dapri di Lario Bergauto – I primi 6 mesi dell’anno hanno visto un mercato brillante e reattivo. Purtroppo da metà anno l’industria dell’auto è stata colpita dalla crisi di disponibilità dei semiconduttori e delle materie prime e la produzione ha iniziato un rallentamento significativo.  Oggi sono necessari dai 6 ai 12 mesi per avere l’auto che si desidera.  Il nostro consiglio è quindi quello di ordinare la propria Bmw o MINI con un sensibile anticipo per evitare attese troppo lunghe. Direi invece che il tema Covid è stato ormai assorbito ed anzi ha portato ad un rinnovato interesse per i mezzi di mobilità individuale, in particolare Ibridi ed elettrici”.

“Per tutte le case automobilistiche. così come per tantissime aziende che operano in altri settori c’è un problema di disponibilità di materie prime e colli di bottiglia nelle spedizioni per cui i tempi di produzione e consegna di tanti prodotti si sono allungati – conferma Laura Parolini di Iperauto – Per quanto riguarda le auto di fatto non c’è un tempo medio in generale, dipende da molte variabili, ma è chiaro che rispetto al passato i tempi di attesa sono più lunghi ed è più difficile trovare auto in pronta consegna”.

Nuovi approcci digitali

Il bilancio del 2021 è comunque positivo: “Il mercato – prosegue la referente di Iperauto – ha risentito positivamente degli Ecobonus statali per il rinnovo del parco auto e di conseguenza le vendite sono andate bene, ma le immatricolazioni hanno risentito negativamente dei problemi legati alla disponibilità di prodotto che hanno rallentato le consegne. Concludiamo questo 2021 con un portafoglio contratti che ci fa ben sperare per il 2022. Il Covid ha invece aumentato il processo di digitalizzazione della nostra azienda e ha portato i clienti ad approcciarsi in maniera diversa all’acquisto di un’auto. Ora le persone possono entrare in contatto con noi attraverso il nostro sito internet, i social, le mail, il telefono e whatsapp moltiplicando i punti di incontro e contatto. È chiaro che in questo contesto il salone fisico diventa sempre più importante per offrire al cliente un’esperienza come per esempio il test drive che va a completare il suo percorso di acquisto”

Nuovi approcci telematici che hanno influenzato diverse realtà del settore: “I cambiamenti in corso nel campo dell’automotive riguardano principalmente la digitalizzazione del processo di vendita e la mobilità elettrica. Grazie al primo, oggi si può acquistare un’auto comodamente seduti sul divano di casa e per fare questo Bonaldi ha messo in campo le forme più avanzate per rendere semplice, veloce e sicura l’esperienza di acquisto online attraverso l’invio di video personalizzati dell’auto, le video chiamate con i consulenti di vendita e gli aggiornamenti tempestivi sui lavori effettuati alle vetture in service – dice Gianmaria Berziga, direttore generale Bonaldi Eurocar Italia, gruppo di cui è parte la concessionaria Bonaldi Audi di Garlate – Nel campo della mobilità elettrica invece l’approccio è innanzitutto culturale perché la guida di un’auto elettrica, che costituisce un vero valore aggiunto a favore dell’ambiente e della sostenibilità, richiede una formazione legata alle performance inedite ed entusiasmanti che tali vetture offrono. Insieme a questo però necessitiamo di una nuova conoscenza degli aspetti legati alle ricariche e all’organizzazione degli spostamenti. La direzione dettata dalle linee guida della Comunità Europea si muovono verso l’elettrico ed è per questo che in Bonaldi investiamo moltissimo in formazione ai consulenti che possono rispondere a ogni domanda sul tema”.