Invasione dell’Ucraina. Confartigianato: si lavori per la pace. I numeri dell’export in Russia

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L’accorato appello del presidente Daniele Riva

Nell’ultimo anno a Lecco l’export verso l’Ucraina è valso 13 milioni di euro, 51 verso la Russia, l’import dall’Ucraina 5 milioni, dalla Russia 11

LECCO – “In queste ore il pensiero va prima di tutto alla popolazione ucraina – sono le parole di Daniele Riva, presidente di Confartigianato Imprese Lecco – Il nostro appello è uno: si lavori per la pace, per salvare vite umane. Siamo di fronte a una inimmaginabile e inaccettabile tragedia umana, che, volenti o nolenti, avrà drammatiche conseguenze sulle nostre vite e sulle nostre imprese. Costo dell’energia, derrate alimentari, blocchi stradali e navali: l’attacco russo provocherà conseguenze pesantissime per l’Italia. Il prezzo del gas e delle materie prime già alle stelle si impenna ancora di più, sale quello del carburante che sta già mettendo in ginocchio la circolazione delle merci con i blocchi degli autotrasportatori di queste settimane. Questo nell’immediato. Ma questa guerra, che ci auguriamo duri il minor tempo possibile, avrà ripercussioni soprattutto sul lungo periodo”.

Daniele Riva
Daniele Riva

Nel teatro di guerra – Russia e Ucraina – il complesso delle esportazioni lombarde negli ultimi 12 mesi ammonta a 2.624 milioni di euro (81% verso la Russia) mentre l’import raggiunge i 1.623 milioni di euro determinando un saldo positivo per 991 milioni.

Lecco l’export nello stesso periodo verso l’Ucraina vale 13 milioni di euro, 51 milioni verso la Russia, l’import dall’Ucraina 5 milioni e dalla Russia 11 milioni.

Le conseguenze del precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa si sono scaricate interamente sulle esportazioni verso la Russia. Tra il 2013 e il 2021, infatti, per la Lombardia – prima regione per ammontare dell’export verso la Russia (2,1 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi, pari al 28% del totale Italia) – si rileva un calo accumulato del -30,4%, in linea con quello nazionale ma più ampio di quello registrato dalle altre principali regioni manifatturiere (Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto). Il mercato russo in questi anni è comunque sempre rimasto tra i primi top 20 per ammontare dell’export, perdendo però posizioni e passando dalla 7^ occupata nel 2013 alla 14^ del 2021.

Tra i prodotti più venduti dalle imprese lombarde in Russia, la diminuzione è stata pesantissima per Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (-54,7%), Prodotti alimentari (-49,3%), Mobili (-46,8%), Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-45,8%), Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-44,1%) e Prodotti tessili (-43,2%).

Tra i prodotti lombardi più apprezzati a Mosca vi sono macchinari e apparecchiature: nel 2021 ne abbiamo esportati per 527 milioni di euro (pari al 33,1% del made in Lombardia in Russia). Seguono i prodotti chimici per 237 milioni di euro (14,8%) e gli articoli di abbigliamento per 182 milioni di euro (11,4%).

I settori con la maggiore concentrazione di micro e piccole imprese – alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altra manifattura – vendono in Russia prodotti per 627 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, pari al 30% delle nostre esportazioni manifatturiere nel Paese. Nel corso degli anni 2013-2021 il calo cumulato dell’export dei settori di MPI è del -37,8% (>-30,4% del totale manifatturiero).

Tra le province che contribuisco ad oltre l’1% dell’export di MPI verso il mercato di Mosca in cui si rilevano riduzioni, nel corso degli 8 anni in esame, più accentuate, troviamo proprio Lecco (-67,6%). Tra i prodotti realizzati in settori a maggior concentrazione di MPI quelli più richiesti dal mercato russo sono Abbigliamento, Metalli e Mobili; mentre quelli che hanno registrato riduzioni più pesanti tra il 2013 e il 2021 sono Legno (-57,0%), Metalli (-54,7%) e Alimentare (-49,3%).