La rinascita del Caleotto: fatturato in crescita e nuovi investimenti

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Dalla crisi dell’ex Lucchini alla rinascita dell’Arlenico, oggi in piena attività

Al sito di Lecco avviato il nuovo calibratore per incrementare la gamma di prodotti

LECCO – E’ l’esempio della rinascita di sito storico di produzione, di una scommessa vinta: Caleotto, nata dalle ceneri dell’ex Lucchini, è in piena attività ed oggi lancia una nuova sfida puntando alla crescita con corposi investimenti su tecnologie e competenze professionali.

Obiettivo della società il miglioramento della qualità e l’ampliamento della gamma prodotti grazie al nuovo calibratore nel rispetto dei massimi canoni di sicurezza e ambiente. È il primo calibratore di questo tipo installato in Italia.

Il nuovo calibratore installato all’Arlenico

L’impianto avviato nei mesi scorsi nello stabilimento di via Arlenico, a Lecco, è un calibratore quattro passi fornito dalla tedesca SMS Meer, parte dell’impiantista di caratura mondiale SMS Group. Insieme alla testa forma spire, pure installata di recente, permetterà di ampliare la gamma produttiva di Caleotto.

I numeri della rinascita

Fondata il 16 marzo 2015 con la joint venture tra Duferco Italia Holding e Feralpi Siderurgica che hanno rilevato il sito lecchese della Lucchini, Caleotto produce e commercializza vergella in acciai di alta qualità.

La produzione ammonta oggi a circa 200 mila tonnellate di vergella per impieghi speciali, a basso, medio e alto carbonio, con utilizzi che spaziano dagli acciai per molle, alla viteria e al filo per saldatura. Lo stabilimento lecchese si estende su un’area di 96mila metri quadrati, di cui 47mila coperti e lo scorso anno ha superato la soglia dei 100 dipendenti.


Nel 2018, il fatturato è cresciuto in termini tendenziali del 7,7%, arrivando a 98 milioni di euro. Il MOL è stato d 6,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 4 milioni del 2017.

Importanti gli investimenti erogati dalla società che nel 2018 hanno raggiunto i 13,2 milioni di euro, portando il totale degli investimenti del triennio 2016-2018 a circa 20 milioni di euro.

Il presidente Campanella: “E’ stata la scelta giusta”

“Sono passati quattro anni dall’acquisizione di Caleotto. Che sia stata una scelta giusta sta scritto nei risultati. Certo non è stato semplice, ma la consapevolezza di aver imboccato la strada corretta l’abbiamo avuta fin dalle prime battute” spiega Domenico Campanella, presidente di Caleotto.

Il presidente Campanella e l’ad Lorenzo Angelini

Si è trattato di un’operazione di filiera, ricorda Lorenzo Angelini, amministratore delegato di Caleotto: “Un contributo importante è stato fornito dagli investimenti dei nostri azionisti sugli impianti di Duferco Italia Holding e di Acciaierie di Calvisano del Gruppo Feralpi, che hanno elevato in maniera sensibile la qualità del semiprodotto, le billette, che lavoriamo a Lecco”.

“L’ulteriore elemento che ci ha permesso di vincere la sfida del rilancio – spiegano i due manager di Caleotto – è senza dubbio l’inserimento di molti giovani tra cui, negli ultimi due anni, 6 neolaureati in ingegneria del Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco, col quale abbiamo instaurato da subito un ottimo rapporto di collaborazione. Ovviamente non ci fermiamo, consapevoli che il mercato ci metterà presto di fronte a nuove sfide, per le quali ci stiamo già preparando”.