L’appello del commercio ai Comuni: “L’emergenza non è finita”

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Confcommercio: “Timida ripresa ma le difficoltà per il settore non sono finite”

L’appello ai Comuni affinché sostengano gli operatori, ad iniziare dall’esenzione Tosap

LECCO – “E’ nel momento del bisogno che un’associazione gioca un ruolo fondamentale per i suoi associati e la Confcommercio, anche in questo ultimo anno difficile a causa della pandemia, è stata un punto di riferimento”. Così il presidente dei commercianti lecchesi, Antonio Peccati, è intervenuto in apertura della conferenza stampa di fine anno dell’associazione.

Un anno difficile, il secondo dopo il 2020, e che ora sembra far intravedere la luce in fondo al tunnel: “C’è una timida ripresa che ci fa ben sperare per il prossimo anno. L’augurio è di non vedere più code in farmacia ma davanti ai negozi”.

“Non basta però un dicembre positivo per dire che siamo ripartiti – ha aggiunto Peccati – Gli esercenti scontano due anni difficoltà che non si riparano in pochi mesi. Permangono ancora dei limiti per le attività, a partire dal green pass obbligatorio per consumare seduti nei bar e ristoranti. Quello che auspichiamo è che il governo del territorio ci ascolti, che tenga conto delle necessità dei commercianti”.

Un appello rivolto alle singole amministrazioni comunali e in particolare quella del capoluogo. “Alcune decisioni ci sembrano premature rispetto all’attuale situazione. Il Comune dovrebbe ascoltare di più prima di prendere determinate decisioni” ha proseguito Peccati.

Il presidente di Confcommercio Antonio Peccati e il direttore Alberto RIva

Il riferimento sembra essere rivolto alle recenti frizioni tra municipio e pubblici esercizi sull’allestimento del mercatino di natale in piazza, che ha sottratto spazio ai tavoli esterni dei locali, ma anche a quella che sembra essere l’intenzione del Comune di Lecco di non rinnovare l’esenzione della Tosap (la tassa di occupazione del suolo pubblico) per il prossimo anno.

Proprio riguardo al rinnovo di questa esenzione era stato già avanzato un invito da parte della Fipe (la federazione pubblici esercizi) al Governo affinché venisse prolungata fino a giugno del prossimo anno.

“Non siamo usciti dalla pandemia e ci sono ancora situazioni penalizzanti per i pubblici esercizi – ha sottolineato Alberto Riva, direttore di Confcommercio – per questo crediamo sia importante che i Comuni continuino a sostenere il commercio che ancora ne ha bisogno. E’ importante che l’appello della Fipe nazionale sia accolto dalle amministrazioni comunali”.

L’associazione tiene e cresce nel 2021

Il sistema associativo di Confcommercio “ha tenuto nel 2020, anno di sofferenza, e presenta numeri in crescita nel 2021 con un saldo di 40 imprese associate in più” ha aggiunto il direttore Riva.

“Anche le nostre società di erogazione di servizi hanno tenuto – ha proseguito – in particolare per quanto riguarda i corsi di formazione, che nel 2020 non si sono fermati seppur on line, quest’anno sono tornati in presenza ed hanno erogato 137 corsi per un totale di 1100 ore di formazione per 1125 persone”.

Il Fondo di Garanzia

Un ruolo importante nei mesi bui del Covid lo ha giocato il Fondo di Garanzia di Confcommercio, nell’affiancare gli imprenditori del commercio nell’accesso al credito.

Maurizio Macaione e Angelo Belgeri

“Le banche hanno accolto l’indicazione del governo nell’allungare la scadenza di mutui e prestiti, per il nostro ufficio questo ha comportato un grosso lavoro di nuova sottoscrizione di tutte le garanzie prolungate. Ha comportato un grande sforzo ed è un lavoro che prosegue tutt’oggi settimanalmente” ha spiegato il presidente del fondo, Angelo Belgeri.

Il Fondo di Garanzia dei commercianti ha seguito 280 pratiche per un totale di 17 milioni di garanzie e un importo di 10 milioni effettivamente erogato dalle banche.

“Stiamo al fianco dei commercianti che possono così pensare con più tranquillità alle loro attività e allo stesso tempo stiamo stringendo i rapporti con gli istituti di credito che, con l’esaurirsi delle garanzie statali, faranno maggiore riferimento a fondi come il nostro”.

Sono solo 170 i Confidi attivi a livello nazionale, ha ricordato il direttore Maurizio Macaione: “Noi abbiamo incrementato i nostri prodotti, nell’ultimo anno contiamo 36 soci in più e sono 26 le start up del territorio che abbiamo sostenuto con le nostre garanzie”.