Lavoro: 2018 anno negativo, calano gli occupati a Lecco

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Oltre 2,5 mila posti in meno rispetto all’anno precedente

I dati Istat sull’occupazione elaborati dalla Uil del Lario

LECCO – Brutto segnale quello che arriva dall’ultimo rapporto diffuso giovedì dal sindacato della Uil sui dati Istat relativi al mercato del lavoro in provincia di Lecco: nel 2018, sul territorio lecchese, gli occupati sono stati 148.866 e sono diminuiti di 2.559 unità rispetto all’anno 2017.

Il tasso di occupazione segna il 67,98% ed è diminuito dell’1,23% sull’anno precedente.

La riduzione occupazionale maggiore , spiegano dal sindacato, si è registrata tra gli uomini (-2.326 unità), mentre quella femminile ha subito una diminuzione di 233 unità.

“Agricoltura, Silvicoltura, Pesca, Costruzioni, Commercio, Alberghi e Ristorazione i settori produttivi dove nel 2018 si è registrato un incremento dell’occupazione rispetto all’anno precedente. Mentre, nell’Industria e nelle altre attività dei servizi si è manifestato un netto calo dell’occupazione rispetto al 2017” sottolinea il segretario provinciale della Uil, Salvatore Monteduro

I disoccupati a Lecco nel 2018 sono stati 8.888 e sono aumentati di 470 unità rispetto al 2017, il tasso di disoccupazione è stato del 5,63%, ed anche questo è aumentato del 0,36% rispetto all’anno precedente.

Il tasso di disoccupazione femminile si è attestato al 6,35% ed è diminuito dell’1,28%, mentre quello maschile è stato del 5,08% ed è aumentato dell’1,65%.

Per la provincia di Lecco anche il dato relativo all’occupazione giovanile è stato negativo: tasso di disoccupazione giovanile del 12,28% nel 2018 ed è aumentato del 0,35% rispetto al 2017.

Gli inattivi a Lecco nel 2018 sono stati 59.292 e sono aumentati di 1.742 unità.

Ancora troppi disoccupati rispetto agli anni prima della crisi

“Un netto calo dell’occupazione – prosegue Monteduro – determinato principalmente dal settore dei servizi e dell’industria. Restano le preoccupazioni di fondo per uno scenario internazionale negativo dell’economia, una guerra commerciale sui dazi doganali e una Brexit i cui effetti sono tutti da valutare, in questo contesto si aggiunge una domanda interna che stenta a decollare. Inoltre, i dati dei disoccupati restano molto al di sopra dei dati ante crisi economica ed è preoccupante l’elevato numero di inattivi. Tutto ciò conferma che la priorità dell’azione politica economica del Governo è far ripartire gli investimenti pubblici e la riapertura dei cantieri, per rendere più competitivo, moderno e sicuro il Paese”.