Lavoro: da gennaio, 15 mila in cassa integrazione. Lo studio della Uil

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Riprende il ricorso ‘energico’ alla cassa integrazione da parte delle imprese lecchesi

La Uil: “E’ necessario che si rinnovino le misure di sostegno al lavoro”

LECCO – Il 7° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco rileva una ripresa della richiesta di ore di cassa integrazione da parte delle imprese nel mese di luglio rispetto al mese precedente nelle Province di Como e Lecco, analoga situazione si registra si si considera il confronto tra luglio 2020 e lo stesso mese dell’anno precedente.

E la situazione non cambia mettendo a confronto i primi 7 mesi del 2020 con lo stesso periodo del 2019, dalla quale, sottolineano dal sindacato, “si evince l’impatto economico e sociale dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19 sul nostro territorio”.

Lo studio, precisano dalla Uil, è carente del dato riguardante il FIS (fondo integrazione salariale), l’INPS non fornisce il dato per Provincia ma solo per Regione, e del FSBA (fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato).

‘Boom’ di cassa integrazione

Nel mese di luglio, rispetto al mese di giugno, l’aumento è stato del 342% su Como e del 34% su Lecco.

Mentre, il dato di confronto luglio 2020 con luglio del 2019 vede una decisa “esplosione” nel comasco di ore autorizzate di cassa integrazione (Como +2.785,6%; Lecco +1.770,6%), più forte sul lecchese se teniamo conto del bimestre giugno-luglio in confronto allo stesso periodo dello scorso anno (Como +818,0%; Lecco +2.376,2%;).

Nei primi 7 mesi del 2020 i lavoratori che sono stati in cassa integrazione mediamente, anche se i dati sono carenti dei lavoratori in FIS e fondo bilaterale per l’artigianato, sono 23.950 nel comasco, 15.408 in provincia di Lecco.

Nei settori

Tutti i settori hanno subito le conseguenze dell’emergenza sanitaria Covid-19 nel periodo gennaio-luglio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019:

  • Industria: Como +590,3%; Lecco +1.962,6%.
  • Edilizia: Como +1.286,6%; Lecco +2.176,0%.
  • Artigianato: Como +5.343.900,0%; Lecco +1.391.900,0%.
  • Commercio: Como +3.751,5%; Lecco +2.962.313.900,0%

Senza interventi, posti di lavoro a rischio

“Se a giugno si era registrato un rallentamento delle richieste di cassa integrazione rispetto al mese precedente a luglio, purtroppo, riprende ed anche energicamente l’uso della cassa integrazione da parte delle aziende delle Province di Como e Lecco – spiega Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil del Lario – Si conferma la drammatica situazione economica e sociale del paese, ci sono a rischio numerosi posti di lavoro, che oggi possono godere del rinnovo, con il Decreto-legge n.104/2020 (cosiddetto Decreto-legge Agosto), delle risorse per gli ammortizzatori sociali e del divieto ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo da parte delle aziende fino a dicembre 2020”.

Il segretario Salvatore Monteduro

“A tutto ciò – prosegue – deve accompagnarsi, da parte del Governo, un piano su come e dove destinare le risorse del Recovery Fund, concentrando le stesse su pochi obiettivi: un grande piano di rigenerazione della pubblica amministrazione, investimenti in infrastrutture e reti, oltre che attivando le risorse del MES per i necessari investimenti nell’infrastrutturazione sanitaria. L’impiego di queste risorse è utile per contrastare la recessione in atto e per promuovere la ripresa economica e creare le condizioni della salvaguardia dei numerosi posti di lavoro oggi a rischio”.