I dati della Uil del Lario sul marcato del lavoro nelle province di Lecco e Como
Nel 2020 assunzioni in calo del 14% nel lecchese. Il blocco dei licenziamenti ferma l’emorragia
LECCO – Mentre si avvicina la scadenza di marzo del blocco dei licenziamenti, arriva l’analisi della Uil del Lario sui dati relativi all’avviamento e cessazioni al lavoro anno 2020, confrontati con lo stesso periodo anno precedente,
Enorme, spiegano dal sindacato, il calo degli avviamenti al lavoro nelle due province
- Como / 2020: avviamenti 56.263; 2019 avviamenti 69.623; saldo -13.360, -19,2%;
- Lecco / 2020: avviamenti 30.202; 2019 avviamenti 35.377; saldo -5.175, -14,6%
La diminuzione in percentuale degli avviamenti nell’anno 2020 rispetto all’anno precedente si è registrata in modo particolare nei contratti di apprendistato, penalizzando così i giovani (Como – 30%, Lecco -25%) per un totale di circa 1,4 mia contratti in meno rispetto al 2019,
Avviamenti per settore produttivo
- Como Industria anno 2020: avviamenti 7.361; anno 2019 avviamenti 11.292; saldo -3.931, -34,8%;
- Lecco Costruzioni anno 2020: avviamenti 1.339; anno 2019 avviamenti 1.700; saldo -361, -21,2%.
- Como Commercio anno 2020: avviamenti 45.004; anno 2019 avviamenti 53.662; saldo -8.658, -16,1%;
- Lecco Commercio anno 2020: avviamenti 20.113; anno 2019 avviamenti 22.832; saldo -2.719, -11,9%.
Mentre, i dati relativi ai licenziamenti con il 2019 rilevano una diminuzione in tutte e due le Province (-22% Como, -20% Lecco). A determinare questo risultato positivo è stato proprio il blocco dei licenziamenti:
- Como / 2020: Cessazioni 51.184; anno 2019 cessazioni 66.635; saldo -15.051, -22,6%;
- Lecco / 2020: Cessazioni 27.429; anno 2019 Cessazioni 34.656; saldo -7.227, -20,9%.
“I dati confermano, se ancora ci fosse bisogno, quanto l’emergenza sanitaria che è ancora fortemente presente, abbia inciso negativamente nel mercato del lavoro e in special modo facendo venire meno le opportunità occupazionali per chi era in cerca di un posto di lavoro e per i tanti con un contratto di lavoro a tempo determinato cessato nel corso dell’anno – spiega il segretario generale della Uil del Lario, Salvatore Monteduro – Una situazione che purtroppo rischia di trascinarsi pesantemente, anzi, con maggiori ripercussioni nell’anno in corso in conseguenza dell’approssimarsi della scadenza del divieto dei licenziamenti, ed è necessario che il Governo proroghi la norma fino a quando sussiste l’emergenza sanitaria e vi sia la possibilità di riapertura continuativa dell’attività produttive e quindi di una ripresa strutturale che permetta di evitare uno Tsunami di soggetti espulsi dal mondo del lavoro, le cui conseguenze sarebbero gravi sia per quest’ultimi sia per l’economia dell’intero paese”.