Lecco celebra il Primo Maggio: “Uniti per un lavoro sicuro”

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Primo Maggio 2025 Lecco Festa dei Lavoratori
Piazza Cermenati oggi, 1° Maggio, Festa dei Lavoratori

“Non possiamo accettare che in Italia, ogni giorno, tre persone muoiano sul posto di lavoro”. In provincia di Lecco 3 morti nel 2024 e già uno nel 2025

Musica e interventi sindacali hanno animato la Festa dei Lavoratori che si è svolta in piazza Cermenati

LECCO – “Più sicurezza, più tutele, più diritti, meno precarietà”. Queste le parole chiave che hanno accompagnato il Primo Maggio 2025 a Lecco, dove anche quest’anno CGIL Lecco, CISL Monza Brianza Lecco e UIL Lario si sono ritrovate in Piazza Cermenati per onorare la Festa dei Lavoratori. Una giornata di musica, interventi e riflessioni, nel segno della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, tema cardine dell’edizione di quest’anno.

In tanti in piazza per un momento conviviale gratuito, come da tradizione ormai consolidata nel capoluogo manzoniano. Due band si sono alternate sul palco, intervallate dagli interventi dei rappresentanti sindacali. Una cornice festosa, ma non per questo priva di contenuti forti e richiami netti alla realtà quotidiana di chi lavora.

Mauro Gattinoni Sindaco di Lecco
Mauro Gattinoni Sindaco di Lecco

Tra gli interventi istituzionali è salito sul palco anche il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che ha portato il saluto della città e sottolineato il valore simbolico e concreto del Primo Maggio: “Il lavoro è dignità, diritto, vita. E deve essere sicuro, rispettare la persona, costruire futuro”, ha dichiarato. Il primo cittadino ha ricordato le oltre mille morti sul lavoro registrate in Italia solo nel 2024, parlando di “una battaglia di civiltà che riguarda tutti: istituzioni, imprese, cittadini”. Ha richiamato l’attenzione sulla sfida della produttività, sull’evoluzione del mercato del lavoro e sul rischio di nuovi squilibri legati alla precarietà nei settori emergenti come la logistica e il turismo. Tra le criticità locali, Gattinoni ha segnalato il nodo del caro affitti, che rende difficile per i giovani restare in città, e la necessità di politiche strutturali per conciliare famiglia e lavoro. “Solo se mettiamo il lavoro al centro – sicuro, giusto, dignitoso – potremo costruire una società davvero libera, democratica e solidale”.

Diego Riva Segretario Generale CGIL Lecco
Diego Riva Segretario Generale CGIL Lecco

“Grazie a tutti per essere qui! Ci ritroviamo oggi in una giornata che rappresenta, da più di un secolo, l’orgoglio e la forza del mondo del lavoro”, ha esordito Diego Riva, segretario generale della CGIL Lecco, dal palco di Piazza Cermenati. Un discorso acceso, partecipato, che ha toccato corde profonde della condizione lavorativa odierna. “Il Primo Maggio è molto più di una ricorrenza: è il simbolo di una storia collettiva fatta di conquiste, di lotte, di sacrifici”.

Il ricordo è andato anche all’80° anniversario della Liberazione, con Riva che ha evidenziato “ci ha restituito la libertà e la possibilità di costruire diritti e democrazia. Da quella storia abbiamo imparato che la pace è un valore inviolabile”.

Ma è sulla sicurezza sul lavoro che si è concentrata la denuncia più forte. “Non possiamo accettare che in Italia, ogni giorno, tre persone muoiano sul posto di lavoro – ha tuonato il segretario . Le morti sul lavoro non sono una fatalità. Sono il risultato di scelte precise: mancati investimenti, formazione inadeguata, ritmi insostenibili, precarietà diffusa”.

Dati alla mano, Riva ha ricordato che nel 2024 si sono registrati oltre 1.000 decessi, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Anche la provincia di Lecco, nel suo piccolo, ha pagato un tributo pesante: tre morti nel 2024 e già uno nel 2025. “Numeri gravi – ha affermato – soprattutto se rapportati alla nostra realtà produttiva”.

Non sono mancate proposte concrete. CGIL, insieme al Comune di Lecco, sta lavorando a un protocollo per la gestione degli appalti pubblici, nel rispetto dei principi di legalità, sostenibilità e tutela dei lavoratori. “È un passo importante – ha detto Riva – ma servono risposte generali, nazionali. Chiediamo più controlli, più ispettori, pene severe, formazione diffusa. Serve una vera cultura della prevenzione”.

Dura la critica al decreto del governo sulla cosiddetta “patente a crediti”, definito “solo propaganda”. E ancora più netta la richiesta di responsabilità diretta del committente in caso di infortuni. “Basta con lo scaricabarile. Le aziende che hanno avuto incidenti mortali dovrebbero essere escluse dagli appalti pubblici”.

Sotto la lente anche il tema della precarietà, che “non è solo una questione di reddito o diritti: è una questione di sicurezza”, e quello del lavoro nero, che “alimenta lo sfruttamento e la criminalità organizzata”. L’invito è stato chiaro: “Il lavoro nero va combattuto con forza e senza compromessi”.

Un passaggio importante è stato dedicato anche al futuro del lavoro nell’era dell’automazione. “La tecnologia non deve sostituire il lavoro, ma proteggerlo. Gli investimenti devono servire a migliorare le condizioni, aumentare la sicurezza, valorizzare il lavoro umano”.

Nel giorno della Festa dei Lavoratori, a Lecco non si è solo celebrato, ma anche alzato la voce. Forte, collettiva, determinata. “Lo diciamo a voce alta: noi non ci fermeremo finché la sicurezza non sarà una garanzia per tutte e tutti”, ha concluso Riva. “Viva il Primo Maggio, viva la lotta per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori!”.