Lionello Bazzi confermato alla guida di Confesercenti Lecco

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Lionello Bazzi confermato alla presidenza di Confesercenti Lecco
Lionello Bazzi confermato alla presidenza di Confesercenti Lecco

Tutela del lavoro autonomo e rilancio dei negozi tradizionali attraverso il Distretto del commercio

Questi alcuni dei principali obiettivi nell’agenda del nuovo mandato

LECCO – Tutela del lavoro autonomo, rilancio dei negozi tradizionali attraverso il Distretto del commercio, insieme a percorsi di formazione per consentire alle imprese di cogliere le opportunità offerte dal commercio elettronico, valorizzazione del mercato comunale e promozione turistica. Detta l’agenda delle priorità Lionello Bazzi, 72 anni, mandellese. L’assemblea elettiva di Confesercenti Lecco lo ha confermato alla guida dell’associazione per il terzo mandato, dopo essere subentrato nel 2013 a Giorgio Rughetto.

Nell’anno del 50° anniversario di fondazione di Confesercenti (nasceva a Roma il 14 febbraio 1971) il rinnovo della carica sul Lario assume un significato strategico. Tempo di bilanci e di nuovi obiettivi, come ha rimarcato Bazzi nel suo intervento durante l’assemblea ospitata negli spazi dell’Nh Pontevecchio alla presenza dell’assessore al Commercio del Comune di Lecco Giovanni Cattaneo, e del neo eletto presidente di Confesercenti Bergamo Antonio Terzi.

“I quattro anni appena trascorsi sono stati complicati e difficili per le nostre imprese – le parole di Bazzi -. Un’epoca di profonda trasformazione, mentre si guardava avanti per superare le difficoltà del momento siamo stati travolti dal Covid. I nostri settori sono stati i più colpiti, anche se oggi assistiamo a una ripresa che ispira un cauto ottimismo”.

Uno sguardo al futuro con obiettivi chiari: “Il fenomeno del commercio elettronico non va enfatizzato, ma nemmeno sottovalutato- rimarca Bazzi-. Rappresenta una quota di mercato degli acquisti rilevante, è cresciuto in doppia cifra nel 2020 e anche nel 2021 sta facendo segnare un tasso di penetrazione sul totale retail intorno al 9-10%. Le imprese devono essere messe nella condizione di cogliere questa opportunità e dunque vanno accompagnate attraverso strumenti di formazione e di consulenza. C’è poi il tema, centrale a Lecco, della desertificazione delle aree urbane. E’ necessario interrogarsi su quale valore si può dare al commercio urbano in termini di infrastruttura sociale per il mantenimento di un adeguato presidio territoriale e di un sufficiente livello di servizi. Il Distretto Urbano del Commercio deve essere riconosciuto come strumento utile non solo per intercettare risorse ma come ambito di confronto costante con le parti sociali. Si potrebbe anche pensare di ampliare il Distretto ad alcune aree strategiche per il futuro della città come l’ex Piccola velocità e il rione di Pescarenico per continuare la tradizione legata ai luoghi manzoniani. Turismo, puntando non solo sull’innegabile fascino del panorama lecchese, ma anche su progetti concreti, ne è un esempio il concorso di idee per ridisegnare il lungolago. Infine il tema annoso del mercato, fortemente danneggiato dagli effetti del covid19, con la proposta di Anva di tenere il mercato del mercoledì nel centro cittadino. Un numero su tutti: da inizio pandemia si sono persi 900.000 posti di lavoro, soprattutto contratti a termine e lavoratori autonomi. E’ necessario aprire un confronto per estendere strumenti e tutele”.

Concetti rimarcati dal direttore di Confesercenti Lecco Filippo Caselli: “La pandemia ha lasciato sul campo molti temi emergenti come l’aumento delle quote di mercato del commercio elettronico – ha sottolineato -. Occorrono politiche nuove per favorire l’accesso delle piccole imprese all’innovazione derivante dalle tecnologie, ma anche un governo della logistica al servizio del commercio elettronico o una fiscalità per i giganti del web che oggi commercializzano nel nostro paese fuori da regole tributarie nazionali. Senza dimenticare che sul tema della rigenerazione urbana, previsto anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), dovrà trovare spazio la riflessione sul valore economico e soprattutto sociale dei negozi di prossimità così come dei pubblici esercizi e delle attività turistiche e di servizio”.