Oltre 24 milioni di ore di cassa integrazione nel 2020 per 13 mila lavoratori

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L’effetto Covid sulla cassa integrazione richiesta dalle aziende lecchesi e comasche

Nel lecchese 24 milioni di ore autorizzate, erano meno di 2 milioni nel 2019

LECCO – Cresce ancora la richiesta di ore di cassa integrazione da parte delle imprese di Como (+10,6%) e Lecco (+15,6%) nel mese di novembre rispetto al mese precedente, crescita dovuta inevitabilmente al nuovo lookdown delle attività produttive.

Ancora più evidente l’aumento della richiesta di cassa integrazione se si osserva il confronto tra novembre 2019 e novembre 2020. Emerge dall’analisi realizzata dalla Uil del Lario.

“Il disastro economico prodotto dall’emergenza sanitaria da covid-19 si manifesta in tutta la sua drammaticità nel confronto dei primi 11 mesi del 2020 con lo stesso periodo del 2019” sottolineano dal sindacato.

Nel comasco sono state 43,5 milioni di ore di cassa nei primi 11 mesi 2020, mentre erano state 3,5 milioni nel 2019. A Lecco si sono registrate 24,8 milioni di ore di cassa nei primi 11 mesi 2020, mentre erano state 1,9 milioni nel 2019.

“Il mese peggiore nel quale si è concretizzato un vero e proprio Tsunami è aprile – ricorda il sindacato – a seguito della chiusura totale delle attività produttive”

Nei primi 11 mesi del 2020 i lavoratori che sono stati in cassa integrazione mediamente (anche se i dati sono carenti dei lavoratori in FIS e fondo bilaterale per l’artigianato) 23.294 nel comasco e a Lecco 13.276.

Nei settori economici

Tutti i settori hanno subito le conseguenze dell’emergenza sanitaria Covid-19 nel periodo gennaio-novembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019:

  • Industria: Como +838,4%; Lecco +941,5%.
  • Edilizia: Como +1.073,1%; Lecco +1.889,7%.
  • Artigianato: Como +9.375.900,0%; Lecco +2.563.900,0%.
  • Commercio: Como +5.622,7%; Lecco +5.421.505,3%.

Uscire dall’emergenza sanitaria

“In conclusione, la nuova esplosione della richiesta di cassa integrazione nel mese di novembre è da associare, purtroppo, al peggioramento della situazione sanitaria per la diffusione del Coronavirus che ha investito il nostro Paese ed è coincisa con l’identificazione della zona rossa per la nostra regione e conseguentemente con il lockdown di molte attività produttive – spiega il segretario generale della Uil del Lario, Salvatore Monteduro – D’altronde, l’andamento della richiesta delle ore di cassa integrazione è stato direttamente influenzato dalle varie fasi dell’emergenza sanitaria che ha attraversato il Paese e questo si nota dal report sui dati mensili della cassa integrazione nelle nostre province”.

“Sono stati oltre 50.000 i lavoratori interessati dalla cassa integrazione/fis/fsba delle Province di Como e Lecco e che oltre alla riduzione dello stipendio subiranno 4 una decurtazione della tredicesima e forte penalizzazione economica per loro e le loro famiglie. Tutto questo – conclude – fa percepire come sia essenziale uscire velocemente dall’emergenza sanitaria per una ripresa strutturale, in attesa di ciò diventano fondamentali i sussidi per la cassa integrazione, il divieto ai licenziamenti e i contributi e liquidità alle imprese. Non sarà facile riprendersi da questa nuova crisi economica, gli effetti saranno visibili per lungo tempo, bisognerà evitare che si perdano posti di lavoro attraverso i progetti del recovery fund, a tal proposito è urgente che il Governo convochi il Sindacato per un confronto di merito, sono inoltre necessari interventi straordinari di sostegno a chi sarà espulso dal mondo del lavoro (una Naspi Covid-19)”.