Ospedale e servizio pulizie. E’ di nuovo scontro con i sindacati

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Foto d'archivio

I sindacati denunciano il mancato aumento del monte ore per gli addetti alle pulizie dell’ospedale

Nel mirino delle critiche l’ASST e la ditta Dussmann

LECCO – Non c’è pace tra lavoratori, sindacati e azienda ospedaliera: a riaccendere i contrasti è la situazione degli operatori delle pulizie, servizio affidato esternamente alla ditta Dussmann che si è aggiudicata l’ultimo appalto assumendo 230 lavoratori i quali, ricordano i sindacati, avrebbero già subito una riduzione media del 30% delle ore lavorative rispetto al precedente contratto.

“Dopo ormai 2 mesi dalla riunione in Prefettura, tenutasi il 2 dicembre scorso, nulla di quanto si era prospettato in quella sede è stato compiuto. Per i lavoratori non c’è nessun incremento di ore e di salario all’orizzonte – spiegano i sindacati Cgil, Cisl e Uil – Anzi… Dussmann ci sta mettendo la faccia e interloquisce con noi, purtroppo, per darci solo cattive notizie nel non poter dar seguito a quanto annunciato poche settimane fa, in merito al possibile rialzo del monte ore contrattuali dei dipendenti”.

Per i sindacati la colpa è dell’azienda ospedaliera (ASST) accusata di “tradire” le promesse fatte nell’incontro in Prefettura, “latita e si nasconde dietro le procedure burocratiche” scrivono i sindacati in una nota.

A rischio salari e servizi

“La situazione di oggi è la seguente – spiegano – i servizi sono svolti compiutamente, è riconosciuto e retribuito il lavoro aggiuntivo rispetto a quello degli orari contrattuali, la qualità del servizio al momento non ne risente, ma molte delle attività svolte sono ancora oggetto di contrattazione tra committente (ASST) e appaltatore (DUSSMANN), e quindi è ancora incerto il loro ‘valore economico’. La nostra sensazione è che però la situazione sia destinata a peggiorare entro breve tempo: le trattative e i confronti tecnici potrebbero dare un risultato ulteriormente al ribasso sul valore complessivo dell’appalto, che si ripercuoterà inevitabilmente sul monte ore di lavoro effettivo e quindi sugli stipendi delle lavoratrici, ma anche e soprattutto sulla qualità del servizio”.

“Il tanto promesso (da ASST) – proseguono – incremento di fatturato si è visto solo per prestazioni di facchinaggio / logistica sanitaria e di supporto alle attività di magazzino, che però coinvolgono una minima parte dei lavoratori (poco più di una decina), ma manca ancora une definizione corretta dei canoni, delle planimetrie e dei servizi aggiuntivi. Facendo due esempi tra i più eclatanti, si preannunciano come probabili il taglio sui presidi notturni e sul servizio continuativo presso le sale operatorie, servizi questi che oggi vengono svolti, ma a sentir dire Dussman in perdita, e quindi non più sostenibili per il futuro prossimo”.

Assemblee con i lavoratori

I sindacati attaccano anche la Dussmann accusata di “opportunismo” “che minaccia di ‘tirare i remi in barca’ scaricando sui futuri salari delle lavoratrici e dei lavoratori le perdite di esercizio originatesi con l’avvio dell’appalto”.

Per questo nei prossimi giorni saranno organizzate assemblee del personale per informare i lavoratori e le lavoratrici per decidere forme di lotta da mettere in campo per ottenere quel riconoscimento.