Parrucchieri ed estetisti pronti a riaprire: “Serve un atto di coraggio dalla politica”

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Discussione on line a Lecco tra istituzioni e rappresentanti della categoria Benessere

Le attività si stanno già preparando alla riapertura e chiedono di anticipare i tempi

LECCO – Un incontro “virtuale” di protesta quello organizzato venerdì mattina dalla Confartigianato di Lecco che ha coinvolto nella discussione istituzioni e rappresentanti delle categorie tra le più colpite dal lockdown:quelle del settore del benessere, parrucchieri ed estetisti soprattutto ma anche tatuatori.

Per titolari e lavoratori di queste attività, il rientro è ancora distante e fissato dal Governo a giugno anche se negli ultimi giorni sono circolate ipotesi di un’apertura anticipata al 18 maggio, che però potrebbero non riguardare la Lombardia.

“Per ora resta valida la data del 1 giugno – ha ricordato il direttore di Confartigianato Lecco, Vittorio Tonini– nel frattempo, queste imprese stanno vivendo una situazione assolutamente negativa e sono in difficoltà per la chiusura di questi mesi. Il senso di responsabilità degli imprenditori non manca, serve un atto di coraggio da parte della politica e di chi dovrà decidere sulla nostra proposta”.

Vittorio Tonini, segretario generale di Confartigianato

Confartigianato ha infatti presentato al Governo un protocollo in cui sono contenute le proposte per poter lavorare garantendo la tutela degli imprenditori stessi, dei loro collaboratori e dei clienti.

“Siamo già pronti a riaprire in sicurezza e disponibili ad attuare ogni misura che sarà decisa” ha sottolineato Tiziana Chiorboli, presidente di Confartigianato Acconciatori e Confartigianato Benessere.

Mascherine e appuntamento obbligatorio, per evitare assembramenti nelle sale d’aspetto, saranno le regole principali, oltre che la sanificazione dei locali: “Queste tipologie di attività sono già abituate all’uso di igienizzanti – ha proseguito Chiorboli – riguardo alla sanificazione, è necessario che le aziende a cui ci si rivolge possano rilasciare una certificazione. Stiamo inoltre discutendo con i sindacati sull’allungamento degli orari di lavoro”.

Giuseppe Lacorte, presidente lecchese della categoria, ha ricordato l’importanza per gli stessi cittadini che le attività legate alla cura della persona possano ripartire.

Al confronto sono intervenuti anche il primo cittadino di Lecco e i parlamentari del territorio. “Quello che noi possiamo fare – ha sottolineato il sindaco Virginio Brivio – è far capire ai livelli nazionali che la Fase 2 non può essere una successione di aperture su canali diversi, apriamo i parchi e teniamo chiuse alcuni tipi di attività, ma queste operazioni possono proseguire anche in parallelo” .

I dati sul contagio saranno il metro di misura delle decisioni dell’esecutivo. “La situazione oggi è pressoché governata, il Paese è pronto a ripartire – ha spiegato il senatore della Lega, Paolo Arrigoni – condividiamo necessità di una rapida apertura del settore Benessere che insieme al turistico è quello maggiormente colpito da questa crisi”.

La collega senatrice Antonella Faggi ha auspicato un tavolo di confronto con Regione Lombardia “per tornare ad una progressiva normalità. Tutti insieme, senza colore politico, dobbiamo portare la nostra voce al Governo” per una riapertura anticipata. “Se non si riuscirà per il 18 maggio ma il 20 maggio”  importante, ha spiegato Faggi, è consentire il ritorno al lavoro.

E se ci sarà un’apertura anticipata, “serviranno regole chiare in tempi rapidi – ha sottolineato l’on. Roberto Paolo Ferrari – per consentire a tutti di adeguarsi il tempo di adeguarsi”

Dal Pd, l’on. Gian Mario Fragomeli ha ricordato la questione delle scadenze fiscali a giugno e la necessità di rimandarle ad altra data. “Sbagliato – ha detto inoltre il parlamentare – equiparare parrucchieri ed estetisti a bar e ristoranti perché è possibile, nelle prime, un controllo maggiore degli accessi”.

Daniele Riva, presidente di Confartigianato Imprese Lecco

“Ci auguriamo che questa situazione possa finire al più presto – è intervenuto Daniele Riva, presidente di Confartigianato Lecco – la nostra associazione rappresenta molti settori, tante sono le imprese che in questi ultimi giorni sono ripartite in maniera responsabile. Nel settore del Benessere gran parte delle attività ha già attivato dei sistemi di sicurezza, aspettiamo direttive ufficiali per capire se quanto fatto è sufficiente. Ci sono arrivati messaggi di disperazione dagli associati, ne verremo fuori come già fatto nella crisi del 2010”.