Pensioni. In 20 mila sotto i 500 euro al mese, poche le pensioni di cittadinanza

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Lo studio della Uil del Lario evidenzia la situazione di disagio di molti pensionati

Nel lecchese 20 mila pensionati ‘poveri’ ma solo l’1,2% percepisce il sussidio

LECCO – Una misura destinata agli over 67 in condizioni di indigenza , ‘sorella’ del reddito di cittadinanza dedicato invece alle persone inoccupate e in età da lavoro, la pensione di cittadinanza è una delle nuove misure messe in campo dal Governo per combattere la povertà.

Eppure, fa notare la Uil, il risultato non sarebbe quello sperato. Uno studio del sindacato a livello locale rileverebbe “l’inadeguatezza dello strumento a dare risposta ad una situazione di difficoltà economica vissuta da molti pensionati” spiega Giacomo Arrigoni della CST Uil del Lario.

L’analisi riguarda i dati dell’INPS relativi alle pensioni di Cittadinanza accolte da aprile a giugno 2019 e li confronta con la situazione dei pensionati in essere sul territorio della Provincia di Lecco suddivisi per fascia economica

Giacomo Arrigoni

Tra gli oltre 103,8 mila pensionati lecchesi che ricevono una pensione di importo inferiore ai 3 mila euro al mese, ce ne sono 61 mila con pensioni inferiori ai mille euro e 20 mila pensionati che percepiscono un’indennità fino ai 499 mila euro.

Il focus del sindacato guarda in modo particolare a questi ultimi: “a fronte di 20.736 pensionati in provincia di lecco, di età superiore ai 65 anni, che hanno una pensione inferiore a 500 euro mensili, sono solo 255, pari all’1,23%, coloro che hanno beneficiato dell’integrazione della Pensione di Cittadinanza”.

Il rapporto tra pensione di cittadinanza e pensionati nella fascia economica sotto mille euro, fa notare il sindacato, diventa ancora più esiguo 0,41% (sono 61.456 i pensionati in questa fascia economica).

“Appare evidente come sia enorme la platea che non rientra tra i requisiti per la pensione di Cittadinanza ma che hanno un sussidio economico che non gli permette di affrontare con la dovuta tranquillità una fase della vita che richiede inevitabilmente maggiori spese socio-sanitarie” prosegue Arrigoni

Pensione di cittadinanza e requisiti

La pensione di cittadinanza (per un importo massimo di 780 euro al mese) può essere richiesta dai soggetti con oltre 67 anni di età e con Isee del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro. Ci sono poi requisiti patrimoniali su immobili (per un valore non superiore a 30mila euro, esclusa l’abitazione principale) e patrimonio mobiliare relativo a conti, carte, e titoli (non superiore a 6 mila euro).

“Le organizzazioni sindacali hanno da tempo chiesto al Governo di intervenire sulla estensione della no tax area che grava sui pensionati e sulla piena rivalutazione delle pensioni bloccate dalla legge Fornero e dai provvedimenti in materia dei Governi successivi – conclude la Uil – Norme che hanno penalizzato il potere d’acquisto di tanti pensionati. È indispensabile che il Governo avvii un confronto serio sulla tematica anche in considerazione della prossima Legge di Bilancio”.