Piogge forti e grandine. Coldiretti: “A Lecco e Como perso l’80% del raccolto”

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Il Lario ancora nella morsa del maltempo, anche gli ulivi decimati dalla grandine

Perso dal 50% all’80% del raccolto in Tremezzina dopo la grandinata

LECCO/COMO – Il Lario è ancora nella morsa del maltempo, mentre la cronaca delle ultime ore che conferma le previsioni più inclementi: ancora bombe d’acqua, vento forte e grandinate a macchia di leopardo. Ad essere colpiti – come riportano le prime segnalazioni giunte presso la Federazione Coldiretti – anche gli ulivi della Dop Laghi Lombardi coltivati in Tremezzina, nella zona di Lenno, danneggiati da chicchi di ghiaccio grossi come noci.

“Delle circa 700 piante di ulivo che coltiviamo, nessuna ha scampato la grandine, che è tornata a colpire a distanza dalla perturbazione che già un paio di settimane fa aveva flagellato i nostri impianti” dice Antonella Pesenti, imprenditrice agricola. Che precisa: “Abbiamo perso certamente più di metà raccolto, facilmente la percentuale toccherà il 70-80%. Senza contare che la violenza della grandine, laddove ha danneggiato la corteccia della pianta, lascerà strascichi nel tempo, rendendola vulnerabile ad attacchi fungini che, nei casi più gravi, possono portare al distacco del ramo stesso”.

Si tratta – riferisce Coldiretti Como Lecco – dell’ennesimo evento estremo, dopo solo pochi giorni di tregua dalla precedente perturbazione che, meno di una settimana fa, ha colpito le due province. Oltre alle immagini drammatiche e impressionanti delle frane abbattutesi nei giorni scorsi sulle riviere lariane, si contano centinaia di migliaia di euro per le imprese agricole: colpiti mais e ortaggi, mentre nella zona di Schignano (Como) alcuni agriturismi sono stati costretti a chiudere a causa di smottamenti e allagamenti. Nella zona di Alzate Brianza e della fascia prealpina, la grandine ha invece danneggiato pesantemente le strutture agricole, mentre a Sirone e nell’Oggionese sono andate distrutte anche le coltivazioni di patate.

Bene, quindi, la decisione del presidente della Regione Attilio Fontana che già nei giorni scorsi ha formalizzato la richiesta dello “stato di emergenza” per le province di Varese, Como Lecco, Sondrio, Cremona e Mantova.

“Per affrontare i danni causati dai cambiamenti climatici che stanno devastando le campagne italiane – afferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco – servono strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia. Anche sui nostri territori siamo di fronte a una tendenza alla tropicalizzazione del clima, con il moltiplicarsi di eventi estremi e una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.

“L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni – conclude la Coldiretti – ha fatto perdere a livello nazionale oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti”.