Protesta la sanità privata, presidio davanti alla Clinica Mangioni

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I lavoratori del comparto da 12 anni attendono il rinnovo del contratto di categoria

In presidio a Lecco i referenti sindacali delle principali strutture private del lecchese

LECCO – Bandiere sindacali lunedì mattina davanti alla Clinica Mangioni di Lecco, per la protesta dei dipendenti della sanità pubblica che da 12 anni attendono il rinnovo del contratto di categoria.

Al presidio, all’ingresso di Lecco a pochi passi dal ponte Kennedy, hanno partecipato i referenti dei lavoratori della stessa clinica lecchese insieme alle rsu de La Nostra Famiglia, Clinica Talamoni, Sacra Famiglia e Villa Beretta.

“Un rinnovo contrattuale dovuto – commenta Flavio Concil, delegato FP Cgil a La Nostra Famiglia – in 12 anni i dipendenti della sanità privata hanno perso 10 mia euro di soldi non percepiti, soldi risparmiati invece dalle strutture dove lavorano. I ritardi sono inaccettabili”.
Si stimano circa 2 mila dipendenti della sanità privata in provincia di Lecco.

“Il carico di lavoro è aumentato in questi anni, così come le difficoltà per i lavoratori, ci aspettiamo che vengano riconosciuti i nostri diritti” spiega Elisabetta Tarabini, rsu alla Sacra Famiglia.


Nella sanità pubblica, il rinnovo del contratto è arrivato lo scorso anno, dopo nove anni di attesa. Nel comparto privato il ritardo è ancora più grande. Per quale motivo?

“Per una parte è legato alle divisioni interne delle associazioni datoriali, composte per una parte da istituti religiosi e per l’altra parte da imprenditoria laica, questo non sta facilitando l’intesa” spiega Italo Bonacina, della segreteria di Uil FP.


“La cosa grave – spiega Enzo Cerri di FP Cisl – è che i dipendenti della sanità privata oggi percepiscono uno stipendio inferiore di 200 euro ai loro colleghi del pubblico, pur avendo gli stessi titoli di studio e svolgendo la stessa identica mansione”.


Il messaggio dei sindacati si rivolge anche a Regione Lombardia: “La recente riforma della sanità lombarda voleva garantire le stesse condizioni pubblico e privato. Ora però, con il mancato rinnovo del contratto, siamo di fronte ad una disparità – sottolinea Catello Tramparulo della FP Cgil – la sanità privata, che percepisce risorse pubbliche per la sua attività, ha costi del personale inferiori”