Sciopero dei lavoratori delle pulizie: “Vogliamo un contratto”

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Marco Paleari Filcams Cgil Lecco (foto d'archivio)

Venerdì scorso la protesta anche in provincia di Lecco

“Rischiano la salute come medici e infermieri, anche loro sono eroi”

LECCO – Lavoratrici e lavoratori delle pulizie e dei servizi integrati in sciopero per il rinnovo del contratto nazionale Multiservizi nella giornata di venerdì 13 novembre. Il contratto, scaduto da sette anni, interessa 600mila dipendenti in tutta Italia, impiegati sia sugli appalti pubblici che privati, più di 200 nella provincia di Lecco sulla parte sanitaria, più la parte privata.

“Uno sciopero che nasce dopo la manifestazione del 21 ottobre e dall’ennesima rottura del tavolo delle trattative del 10 novembre scorso – afferma Marco Paleari, segretario di Filcams Cgil Lecco -, nasce in un momento difficile delicato ma necessario per queste persone che da sette anni aspettano di avere un contratto economico e normativo dignitoso. Questo sciopero è stato osteggiato dalle aziende che a causa della voluta mancanza di concordare i minimi di servizio hanno leso il diritto di sciopero su cui come Filcams, insieme alle altre organizzazioni sindacali Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, stiamo valutando di agire legalmente”.

Sono per lo più lavoratrici, la maggior parte donne con contratti part time che a malapena arrivano a 600 euro, e quando ci sono i cambi di appalto sono costrette a rincorrere lo stipendio causa i tagli che sistematicamente vengono fatti dalle imprese che subentrano, mentre queste guadagnano sulla loro salute.

“Si tratta dei cosiddetti invisibili – prosegue Paleari – coloro che tutti i giorni ci fanno trovare gli uffici puliti, i bagni puliti, gli ospedali puliti, le scuole pulite dove i nostri figli studiano e giocano, che spesso vediamo nei luoghi pubblici con i carrelli debitamente forniti della strumentazione di lavoro, ma che a volte li scansiamo come ci dovessero sporcare. E’ ora che la gente comune consideri queste persone al pari degli infermieri e dei medici, proprio perché in prima linea a sanificare e pulire gli ospedali le stanze con i pazienti colpiti dal Covid-19, dove non sempre tutti gli strumenti di protezione individuale come mascherine, guanti, camici vengono forniti, rischiando la salute. Anche loro sono eroi. Queste persone sono stanche di aspettare e di essere sfruttate, vogliono gridare forte ‘noi esistiamo, vogliamo la nostra dignità e un salario giusto, vogliamo il contratto”.