Settant’anni di API: “Il nostro è un mosaico di centinaia di imprenditori”

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L’associazione delle piccole imprese celebra il 70esimo della sua fondazione

L’assemblea annuale è un momento di festa con gli iscritti

LECCO – “Settant’anni insieme”. E’ un compleanno speciale per l’associazione delle piccole medie imprese di Lecco, un traguardo significativo che martedì Api Lecco Sondrio ha festeggiato con i suoi associati e con i tanti rappresentanti del mondo economico e istituzionale del territorio lecchese.

L’occasione è l’assemblea annuale, appuntamento ospitato nell’aula magna del Politecnico a Lecco, luogo simbolico dell’incontro tra il mondo delle imprese e quello della scuola e della ricerca, oltre che delle istituzioni.  Una commistione rispecchiata anche negli interventi in apertura del prorettore dell’ateneo Manuela Grecchi, del sindaco Virginio Brivio e del presidente della Provincia Claudio Usuelli, del presidente della Camera di Commercio Marco Galimberti e del presidente di UniverLecco, Vico Valassi.

“Tanti auguri – si è congratulato Galimberti – la relazione tra imprese e associazione è volontaria, frutto di una scelta senza obblighi, e 70 anni sono tanti da festeggiare, significa che avete lavorato bene. Complimenti”.

LE VIDEO INTERVISTE

Era il 1949 quando una trentina di imprenditori decisero di dare vita al gruppo associativo. In sala, al Politecnico, erano presenti alcuni dei volti che hanno fatto la storia dell’associazione, titolari di imprese tra le più longeve del territorio e testimoni del percorso compiuto in questi settant’anni da Api. Tra loro Alberto Gianola, erede delle Trafilerie di Malavedo, azienda di famiglia tra le imprese fondatrici dell’associazione, che in un video messaggio ha raccontato gli inizi di questa esperienza associativa.

Luigi Sabadini: “E’ un onore tagliare questo traguardo”

“Tagliare il traguardo del 70 anni – è intervenuto Luigi Sabadini, attuale presidente di Api Lecco Sondrio al suo secondo mandato – è per me un onore, meritato solo in parte perché mio è stato solo l’ultimo tassello di un mosaico più ampio. Un mosaico composto da centinaia di imprenditori lecchesi e sondriesi, migliaia di lavoratori del territorio, che insieme hanno costruito, condotto e beneficiato di questa associazione”.

Il presidente di Api Lecco Sondrio, Luigi Sabadini

“Quando si va al compleanno di un signore o signora settantenne, si va per l’importanza della persona o per l’affetto che si prova. Api Lecco incarna entrambe le cose, è un esempio per tutto il sistema della Confapi e c’è un grande affetto nei riguardi di questa associazione, del suo presidente e del suo direttore” ha portato i suoi saluti il presidente nazionale Maurizio Casasco.

Il presidente nazionale di Confapi, Maurizio Casasco

Le ultime tappe di questo percorso

Oggi Api Lecco Sondrio conta ben 540 aziende associate, per un totale di 13 mila addetti.

L’impegno dell’associazione sul tema della formazione continua dei lavoratori, l’apertura di Api Sondrio per essere più vicini agli imprenditori sondriesi, la nascita di ApiTech per supportare piani di innovazione tecnologica delle piccole imprese, il progetto Valoriamo legato al welfare aziendale e l’adesione al Distretto di Economia Civile promosso dal Comune di Lecco sono le ultime tappe di questo lungo percorso.

“L’Api di Lecco – ha proseguito Sabadini – si è evoluta configurandosi come una comunità nella comunità: quindi persone e territorio in un legame indissolubile. Ciò trasfigura l’associazione territoriale che da questo punto di vista non può essere considerata solo come sistema per la difesa di interessi, sia pur legittimi delle PMI associate. Anche se, va detto, ad oggi nessun altro se non l’API e la Confapi si è messo in campo per difendere le PMI private. Ne abbiamo bisogno perché i problemi aperti sono tantissimi”

Le piccole imprese chiedono in particolare una legislazione che tenga conto delle differenze dimensionali con i grandi colossi industriali.

Il bilancio sociale

Ogni compleanno che si rispetti porta con sé i ricordi del passato, ma Api Lecco non ha voluto festeggiare questo traguardo con una semplice carrellata di fotografie.

“Abbiamo voluto ricercare l’attualità dei valori fondanti, dei motivi per cui vogliamo, come imprenditori, restare insieme – ha spiegato Sabadini – in altre parole, abbiamo indagato il perché di una storia”. L’associazione ha promosso un studio su sé stessa: il suo primo bilancio sociale.

Il direttore di Api, Mauro Gattinoni

“Dopo settantanni l’associazione deve capire dove è oggi – ha sottolineato il direttore Mauro Gattinoni – per dare una risposta a questo abbiamo chiesto alla Scuola di Economia Civile di realizzare un sondaggio tra gli iscritti, è emerso un profilo interessante di questa associazione in termini di capacità di impatto sul territorio, di proposte e di iniziativa. Allora, cosa manca oggi alle piccole aziende? Forse solo un pizzico di più di senso di squadra per andare oltre”

Le imprese chiedono meno burocrazia

Lo studio che è stato condotto dal team dell’economista Stefano Zamagni, di cui era presente la moglie Vera Negri Zamagni intervenuta nel corso della serata alla tavola rotonda con Carlo Cottarelli, docente e direttore dell’Osservatorio conti pubblici dell’università Cattolica, oltre che commissario straordinario del Governo Letta.

Gli economisti Vera Negri Zamagni e Carlo Cottarelli

I due economisti hanno discusso della situazione del sistema Italia e dei nodi che attanagliano chi vuole fare impresa.

“Abbassare le tasse? Il problema non è solo questo – ha riferito Cottarelli – il più gravoso è la burocrazia che agli imprenditori italiani costa 30 miliardi all’anno. Le normative cambiano troppo spesso e questo mette in difficoltà le piccole imprese. E’ fondamentale che i governi, l’attuale e i prossimi, facciano uno sforzo maggiore e investano un capitale politico per semplificare l’Italia”

Anche un tema apparentemente non collegato all’economia, ne influenza l’andamento: è il calo demografico. “Le imprese famigliari non possono non esserne interessate – ha ricordato Vera Negri Zamagni – Senza figli, la loro attività non può proseguire. Il valore aggiunto di queste imprese è la passione che passa da una generazione all’altra”.

L’incontro tra il presidente Casasco e Carlo Cottarelli

“Abbiamo bisogno di poche ricette – è intervenuto il presidente nazionale Casasco – Il Governo deve capire che lo sviluppo di un Paese avviene tramite il lavoro e lo crea l’impresa, quella che paga le tasse, quella che non de-localizza, che rispetta i propri lavoratori anche quando il lavoro viene meno. Questo è un modello fondamentale per noi. Abbiamo solo bisogno di lavorare e di farlo bene”