Sicurezza sul lavoro. Nel 2024 Lombardia maglia nera per infortuni

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Aumento degli infortuni e delle malattie professionali

“Se non si comprende che la sicurezza è un investimento e non un costo, non riusciremo mai a uscire da questa spirale”

LECCO – Nel 2024, a livello nazionale, sono state registrate 589.571 denunce di infortunio sul lavoro, con un incremento dello 0,72% rispetto a dicembre 2023. I casi mortali sono stati 1.090, segnando un aumento del 4,71%, mentre le patologie di origine professionale denunciate hanno raggiunto quota 88.499, con un significativo aumento del 21,64%.

In Lombardia, nel 2024, le denunce di infortunio sul lavoro sono state 110.050, con un incremento dello 0,18%. Di queste, 182 hanno avuto esito mortale, registrando un aumento del 5,81%, mentre le tecnopatie denunciate sono state 4.280, con un aumento del 12,37%.

“La Lombardia – dichiara Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia – si conferma la regione con il maggior numero di infortuni, in aumento significativo per le malattie professionali e con esito mortale nell’industria e nei servizi. Ricordando sempre che dietro le percentuali e i numeri che ci consegna l’Inail ci sono persone, colleghi, familiari, amici, che hanno perso la vita o che subiranno per sempre le conseguenze di un infortunio, senza dimenticare gli studenti. La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23,0% del totale nazionale, +11,7% sul 2023)”.

“Se non si cambia il paradigma sulla sicurezza sul lavoro – prosegue Eloisa Dacquino – è necessario adottare politiche che tutelino la vita e la salute delle persone, raccogliendo le proposte del Sindacato confederale e di chi lavora quotidianamente sulla prevenzione e il controllo”.

Infine, Eloisa Dacquino conclude: “Se non si comprende che la sicurezza è un investimento e non un costo, non riusciremo mai a uscire da questa spirale che ogni giorno, mese, anno, inghiotte migliaia di lavoratrici e lavoratori e che comporta per la collettività un costo globale sociale di circa 45-50 miliardi di euro per infortuni e malattie professionali. In Regione Lombardia abbiamo avanzato una serie di proposte, in particolare sulla formazione, sulle quali attendiamo risposte e impegni concreti”.