Turismo. Cresce la ricettività, soprattutto ‘extra-alberghiera’

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Sono 1900 le strutture ricettive in provincia di Lecco, 250 in più nel 2022

Lo scorso anno sono tornati a crescere gli arrivi turistici. Riequilibrio tra componente italiana e straniera

LECCO – Le strutture alberghiere e non alberghiere in provincia di Lecco hanno attualmente toccato quota 1.900 unità, confermando la tendenza all’ampliamento dell’offerta turistico-ricettiva degli ultimi anni nel lecchese, a eccezione del periodo segnato dall’emergenza sanitaria. E’ quanto emerge dai dati sul turismo diffusi giovedì dalla Provincia.

Tra il 2020 e l’inizio del 2021 si sono registrate circa 200 cessazioni di attività, ma, soprattutto dalla primavera dello scorso anno, l’avvio di nuove attività è ripreso e ha ampiamente compensato in termini di nuove unità ricettive quelle precedentemente chiuse. Il fenomeno trova continuità nel 2022 e, da inizio anno, sono oltre 250 le nuove strutture aperte.

E’ soprattutto extra alberghiera l’offerta ricettiva nel lecchese, così caratterizzata: 78 esercizi alberghieri (alberghi e residenze turistico alberghiere), 1.822  esercizi non alberghieri di cui: 420 esercizi complementari  (campeggi, locande, foresterie, case e appartamenti per vacanze imprenditoriali, rifugi alpini, case per ferie, ostelli, agriturismo) 1.402 esercizi extra-alberghieri (bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze non imprenditoriali e locazioni turistiche).

Il rallentamento dell’attività verificatosi negli ultimi due anni ha comunque favorito la riqualificazione di diverse strutture esistenti, soprattutto alberghiere, che si è tradotto nell’ampliamento dei servizi e nell’innalzamento degli standard qualitativi. Tra il 2020 e il 2021 hanno aperto 2 nuovi hotel 5 stelle e 1 hotel è passato da 4 a 5 stelle.

 

In parallelo si assiste all’aumento pressoché quotidiano del numero di strutture non alberghiere, in particolare foresterie, case e appartamenti per vacanze e locazioni turistiche: l’offerta ricettiva complementare ed extra-alberghiera è quella prevalente per il territorio lecchese, caratterizzata spesso da strutture di piccola e media capacità ricettiva con una capillare diffusione.

Il 2021 anno di ripresa per il turismo

Nel frattempo anche lo scenario turistico del Lago di Como e del territorio lecchese nel 2020 è mutato radicalmente rispetto a quanto si osservava fino al 2019, picco di una tendenza in crescita dei flussi turistici che interessava la Lombardia nel suo complesso.

I flussi turistici 2021 in provincia di Lecco restituiscono i primi significativi segnali di ripresa rispetto al 2020, con +66,4% di arrivi e +73,2% di presenze: valori sopra la media regionale del +51,7% di arrivi e +59,9% di presenze (fonte PoliS-Lombardia, I flussi turistici in Lombardia – anno 2021).


Per il territorio lecchese le percentuali registrate si traducono in quasi 80.000 arrivi in più e in oltre 288.000 presenze in più nel 2021 rispetto al 2020: una crescita rilevante, che tuttavia non colma ancora il crollo dei flussi turistici verificatosi nel 2020 e che ha significato circa 190.000 arrivi in meno (-61,3%) e 408.000 presenze in meno (-50,9%) di turisti in provincia di Lecco.

E’ perciò importante comparare i dati annuali 2021 non solo con l’anno precedente, ma anche con il periodo pre-pandemia.

Nei tre anni presi in considerazione sono mutate le proporzioni riferite alla provenienza dei turisti: nel 2019 i flussi turistici dall’estero rappresentavano il 58,54% degli arrivi, i valori si sono invertiti nel 2020 quando, a seguito delle restrizioni intervenute, i turisti italiani hanno inciso nella misura del 59,36% sul totale degli arrivi. Sempre nel 2020 le presenze italiane hanno costituito addirittura il 61,27% di quelle totali.

Il 2021 restituisce un maggior equilibrio tra la componente italiana e straniera sia in termini di arrivi che di presenze: sarà quindi interessante continuare a monitorare questi dati dell’incidenza dei flussi turistici per provenienza.

“Dai dati rilevati nel 2021 – sottolinea la Consigliera provinciale delegata al Turismo Fiorenza Albani – possiamo certamente osservare segnali di ripresa per l’arrivo e la presenza di turisti in provincia di Lecco, che dobbiamo cogliere e sostenere investendo su iniziative e progetti capaci non solo di attrarre turisti nuovi o affezionati, ma anche di favorire la loro permanenza sul territorio lecchese e lariano. Le restrizioni, che per un lungo periodo hanno congelato i viaggi internazionali, hanno favorito la riscoperta del turismo di prossimità, che ha oltretutto garantito soggiorni più lunghi. Ora la sfida deve essere quella di fidelizzare questi turisti che hanno scoperto o riscoperto la bellezza del nostro territorio e il piacere di soggiornarvi”.