Ufficio vertenze Cisl. “Nei mesi del Covid, diverse le dimissioni per paura di contrarre il virus”

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Il bilancio dell’attività dell’Ufficio Vertenze della Cisl Monza-Lecco

Tra procedure di fallimento, vertenze licenziamenti e inizio 2020 con l’emergenza Covid

LECCO – In tutto 450 vertenze individuali, la maggior parte (310) per recupero dei crediti dei lavoratori nei confronti dei datori, seguono le vertenze contro i licenziamenti per giusta causa (58) e disciplinari (25). Ci sono poi le vertenze per irregolarità nei contratti (20) o negli appalti (25) infine le vertenze per mobbing, discriminazioni e malattie professionali (8).

E’ la sintesi dell’attività realizzata nel 2019 dall’ufficio vertenze della Cisl di Monza Brianza e Lecco. Un report a cui si aggiungono le 145 procedure concorsuali seguite dal personale del sindacato su entrambe le province, una cinquantina solo sul territorio lecchese.

Un’attività che, lo scorso anno, ha permesso di recuperare ben 6 milioni di euro di somme spettanti ai lavoratori (2 milioni per la provincia di Lecco) di cui 4 milioni per recupero di crediti derivanti soprattutto da procedure di fallimento e 2 milioni di risarcimenti.

Gli operatori dell’ufficio vertenze di Lecco: da sinistra il direttore Luigi Pitocco e Giovanni Gianola, Laura Sabadini e Laura Dibello

Una cifra complessiva (6 mln euro) in lieve diminuzione (10%) nell’ultimo triennio. “Un calo dovuto all’abbassamento dell’anzianità di lavoro e del Tfr accantonato – spiega Luigi Pitocco, direttore dell’ufficio vertenze – molto è dovuto al frazionamento della vita professionale dei lavoratori, la brevità dei contratti che riducono il trattamento di fine rapporto. A volta la cifra da recuperare è talmente esigua che il lavoratore rinuncia a farsi carico di spese legali per averne l’ottenimento”.

Nel solo territorio di Lecco sono state 250 le vertenze individuali nel 2019, 350 le pratiche di dimissioni telematiche seguite dal sindacato.

“Si tratta di procedure, quelle legate alle dimissioni, che potrebbero essere effettuate in autonomia ma manca la praticità con il portale dell’Inps, molti anche giovani non hanno mai richiesto la password – prosegue Pitocco – c’è chi invece rassegna le dimissioni senza tenere presente condizioni in cui può incorrere, per esempio il mancato rispetto dei giorni di preavviso che ricadono poi economicamente sul lavoratore”.

Dimesse per paura del virus

Dimissioni volontarie che non sono mancate anche in questi mesi del 2020, pur a licenziamenti bloccati dal Governo per l’emergenza Covid: una novantina in tutto sul territorio di Monza e Lecco.

“La gran parte riguarda persone, soprattutto lavoratrici al lavoro in ambiti più esposti, come nelle case di riposo o operatrici delle pulizie negli ospedali, che hanno deciso di dimettersi per paura di contrarre il virus e contagiare i loro familiari, figli o genitori anziani” spiega il direttore dell’Ufficio Vertenze.

Una situazione, ha proseguito il referente della Cisl, “che si è verificata soprattutto nella prima fase di emergenza, quando scarseggiavano i dispositivi di protezione”.

“Tra queste 90 dimissioni c’è chi invece si è dimesso per cambiare tipologia di lavoro e chi, dalla sanità privata, si è spostata nel settore pubblico che cercava nuovi operatori per affrontare l’emergenza”

Diverse sarebbero state inoltre le segnalazioni, non sfociate in vertenze, arrivate all’ufficio della Cisl, di lavoratori delle strutture sanitarie che hanno lamentato al sindacato spostamenti di ruolo, struttura o reparto durante mesi più duri dell’emergenza.

Nel 2020 cambieranno molte cose

“Se il 2019 ha confermato sostanzialmente nei numeri l’attività degli anni precedenti, il 2020 che stiamo affrontando sta facendo segnare sicuramente una discontinuità – spiega Mario Todeschini della segreteria Cisl – l’ufficio vertenze si è rinnovato in questi mesi, abbiamo sempre mantenuto un canale aperto con gli utenti per dare supporto ai lavoratori e il telefono ha squillato per settimane ininterrottamente, segno che il canale telematico aiuta ma il rapporto diretto con le persone è imprescindibile”.

Mario Todeschi, segreteria Cisl

“Il timore per i prossimi mesi è nell‘effetto che questa emergenza rischia di creare, soprattutto se non saranno prorogati gli ammortizzatori sociali per i lavoratori a sostegno delle imprese in difficoltà, così come il blocco dei licenziamenti che auspichiamo venga prolungato. Altrimenti – conclude Todeschini – le ricadute saranno importanti”.