UILM Lario in direttivo, nel 2022 è cresciuta l’organizzazione sindacale

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La riunione del direttivo dei metalmeccanici della Uilm Lario. Nel consuntivo l’acquisto della sede di Lecco

Pensioni, diritti e sicurezza sul lavoro. Trogu: “Finita la campagna elettorale, il governo passi dalle parole ai fatti”

 

ERBA – Si è svolto nella mattinata di mercoledì il direttivo della UILM Lario: ad ospitarlo è stata la sede di NoiVoiLoro di Erba. Una cinquantina i delegati delle aziende metalmeccaniche delle province di Lecco, Como e Sondrio che hanno partecipato all’incontro. Tra i presenti anche il subcommissario della Uil Lario, Dario Esposito, ed Enrico Azzaro, della segreteria regionale della Uil Lombardia.

“In questa occasione abbiamo presentato il bilancio consuntivo del 2022 – spiega Gabriella Trogu, segretario della UILM Lario – registriamo una crescita importante in termini di entrate, abbiamo anche sostenuto importanti spese per il congresso, per gli eventi che abbiamo effettuato e le manifestazioni a cui abbiamo partecipato, oltre alla crescita dei dipendenti nella nostra struttura sia di apparato tecnico e sia di apparato politico”.

Lo scorso anno ha segnato anche una novità importante per il sindacato metalmeccanico: “Abbiamo acquistato la nostra nuova sede di Lecco e, sommando all’ufficio di Como, siamo orgogliosi di dirlo che siamo una delle poche categorie ad avere una sede di proprietà in ogni provincia. Questo miracolo in termini politici e amministrativi – rimarca il segretario – parte dal 2014 quando la UILM era praticamente inesistente sulle tre province di Lecco Como e Sondrio”.

“Abbiamo davanti tante sfide e tanti traguardi da raggiungere – aggiunge Trogu – per la parte politica nazionale c’è molto da fare per rafforzare i diritti dei lavoratori e sul tema dei servizi, della scuola e della sanità pubblica. Al governo diciamo che è terminata la campagna elettorale ed è ora di passare dagli annunci ai fatti con buone leggi partendo dall’abolire la precarietà”.

Tematiche importanti “che ci coinvolgono tutti – aggiunge Emanuele Poppa, responsabile dell’area del meratese per la Uilm Lario – non solo come metalmeccanici ma prima di tutto come cittadini: il Pnrr e i fondi straordinari che ci offre l’Europa devono riconvertire questo Paese verso il ‘green’ e ciò implicherà dei cambiamenti anche dal punto di vista lavorativo che devono essere gestiti, altrimenti rischiamo che un’opportunità si trasformi in un problema. Sono migliaia i posti di lavoro a rischio nel settore dell’automotive ma se la transizione viene attuata in maniera responsabile, possiamo al contrario creare nuove professionalità per i giovani, molti dei quali oggi precari”.

Preoccupazioni sono state espresse anche dagli altri delegati intervenuti nel corso del direttivo: “Il tema delle pensioni ci inquieta – rimarca Gianluca Grassi, delegato Uilm all’azienda Dell’Orto di Cabiate – si parla di evitare una ‘bomba sociale’, non vorremo che si rimettesse mano (e peggio) alla legge Fornero”.

E’ sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che interviene la collega Greta Villella: “Scioperi e manifestazioni rischiano di essere vani se lo Stato non decide di attuare controlli costanti sulle aziende”.

Sulla questione della precarietà, Giulio Barbaro, componente del direttivo UILM e riferimento UILTEMP nella provincia di Lecco, sta portando avanti una battaglia a livello locale “perché anche i lavoratori somministrati abbiano le stesse condizioni dei lavoratori assunti come dipendenti e come previsto dalle leggi e dal contratto nazionale. Purtroppo la precarietà rende più deboli i lavoratori e non tutti si rivolgono al sindacato per il rispetto dei propri diritti. Dobbiamo spingere affinché le imprese che utilizzano personale in somministrazione si facciano carico di assumerli dopo un periodo non superiore ai due anni. Stiamo parlando soprattutto di giovani, quale futuro diamo a questi ragazzi altrimenti?”

“Ci è sempre stato detto che la coperta è corta, con questa scusa si fanno promesse che non mantengono – rimarca Salvatore Muto, delegato UILM alla Ome di ERBA – sono fiducioso che il nostro segretario Bombardieri otterrà risultati che possano far capire al governo che va nella direzione sbagliata”.

Dario Esposito – Enrico Azzaro – Gabriella Trogu – Emanuele Poppa

Azzaro: “Istituire il reato di omicidio sul lavoro”

“Dobbiamo contrastare le scelte sbagliate di questo esecutivo e parlare ai tanti lavoratori che hanno votato anche questa maggioranza e mostrare loro le contraddizioni – dice Enrico Azzaro della Uil Lombardia – Delle pensioni a 41 anni non se ne parla più. Giustappunto Meloni dice ‘attenzione ai conti dell’INPS’. Parliamone, si apra il confronto serio e si separi l’assistenza dalla previdenza. Questa è una prima misura di trasparenza. Basta usare il carrozzone Inps come pretesto e bancomat”.

“Sulle morti da lavoro, non si interviene – aggiunge – si rafforzino gli ispettori, si introduca per gli imprenditori, che scambiano il profitto con la sicurezza, il reato di omicidio sul lavoro. Di contro chi investe sulla sicurezza abbia il giusto merito di pagare meno. Per quanto riguarda i giovani, si effettuino controlli sugli stage per evitare che diventino lavoratori a cottimo. Non per ultimo, la pubblica amministrazione: quando apre ad un bando per appalto oltre al Durc, verifichi l’applicazione e il rinnovo del contratto nazionale. Non si possono avere corpi dalla vigilanza a 5 euro e il contratto non rinnovato da 7 anni”.

Esposito: “La Uilm sta lavorando bene sul territorio”

“Lieto di essere tra i metalmeccanici del Lario, una categoria che sta dando soddisfazione alla UIL – commenta il subcommissario Dario Esposito – Ho assistito ad un dibattito di alto profilo, con tanti giovani alla prima esperienza sindacale e motivati. Questo dà fiducia e significa che il gruppo dirigente della Uilm sta lavorando bene”.

Riguardo allo scenario nazionale, Esposito vede “tanta fatica da parte della politica di sedersi ad un tavolo ed affrontare i temi della sanità, delle pensioni e dalla precarietà. Su questo – aggiunge – serve a mio avviso un confronto serio e serrato. Assieme si possono dare le necessarie risposte. Sulle morti sul lavoro, la UIL le sue idee le ha espresse. Manca la volontà di fare leggi che vadano nella direzione di dare più sicurezza nei luoghi di lavoro. Zero morti sul lavoro non è un semplice slogan, bensì un obiettivo”.