Lecco. Proteste sindacali in ospedale e alla sede dello Ster

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LECCO – Presidio davanti all’ospedale, presidio davanti alla sede lecchese di Regione Lombardia: è stata una mattinata di proteste sindacali quella di giovedì, con due sit-in che hanno riguardato differenti categorie di lavoratori, uniti dall’incertezza per il proprio futuro.

Fabrizio Bonfanti Uiltucs
Fabrizio Bonfanti, Uiltucs

Da una parte i dipendenti della Copma Scrl, la cooperativa che gestisce i lavoratori delle pulizie in ospedale, che hanno manifestato la propria preoccupazione per la riduzione dei servizi richiesti dall’Azienda Ospedaliera che porterebbe a tagli sui loro orari di lavoro; dall’altra, di fronte al “Pirellino” lecchese, le educatrici per l’assistenza ai disabili sensoriali che, ad un mese dalla riapertura delle scuole, non hanno avuto notizie riguardo al rinnovo del servizio per il prossimo anno scolastico (leggi l’articolo).

A sostenere i lavoratori impiegati nell’ospedale sono Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs di Lecco.

“L’appalto è stato rinegoziato, la prima volta due anni fa e già allora c’erano stati pesanti tagli – spiega Fabrizio Bonfanti della Uiltucs, insieme al collega Gaetano D’Acci – Ora l’Azienda ospedaliera ha richiesto ulteriore taglio alla cooperativa e dopo mesi che chiedevano un incontro, finalmente la Copma ci ha convocato confermandoci le diminuzioni di orario. Si tratta di persone che già fanno poche ore di lavoro, quindi vuol dire toccare pesantemente il loro stipendio che si aggira tra i 300 e i 700 euro mensili, e alcuni hanno situazioni familiari difficili”.

Stefania Sorrentino, Filcams Cgil
Stefania Sorrentino, Filcams Cgil

Sono 230 circa i dipendenti della cooperativa che lavorano negli ospedali di Lecco e Merate.

“Il taglio è previsto sul 43% del personale ma ancora non sappiamo quante ore in meno toccheranno al singolo lavoratore – ha sottolineato Stefania Sorrentino di Filcams Cgil – Il sindacato chiede che questa riduzione, se dovrà esserci, debba essere spalmata su più dipendenti in modo da ridurre il carico di ore che ogni lavoratore si vedrà tagliare, come una solidarietà. Vogliamo sapere dall’ospedale come è stato adottato questo taglio e quali servizi hanno mantenuto, capire se l’utenza del cittadino verrà mantenuta.”

Oltre ai disagi ai lavoratori, i sindacati avanzano infatti possibili disagi per utenti e personale dell’ospedale : “E’ automatico – ha commentato Tina Coviello di Fisascat Cisl – Se in un ambiente di lavoro è previsto meno igiene è normale che il servizio che verrà dato all’utenza sarà più precario. Questa gestione degli appalti è un problema anche politico, perché in questo momento di crisi riducono la fornitura dei servizi, ritenendo che questi tagli possono essere considerati tali. Pulire una volta anziché due per alcuni non fa differenza, per noi invece sì. L’ospedale di Lecco deve pretendere l’eccellenza anche nelle pulizie e nella ristorazione”.

Tina Coviello, Fisascat Cisl
Tina Coviello, Fisascat Cisl

Il pensiero dei sindacati va anche ai lavoratori della mensa che, analogamente, hanno recentemente subito una riduzione nell’orario di lavoro: “I problemi anche in quel caso non sono ancora stati risolti, ci sono carichi di lavoro pesantissimi per i dipendenti”.

I sindacati di categoria hanno voluto dissociarsi dall’USB che, attraverso la stampa, ha accusato Cgil, Cisl e Uil di aver sottovalutato in passato questa situazione. “Dichiarazioni strumentali da parte di chi non ha partecipato ad alcun tavolo di trattativa su questa vicenda e che non hanno un iscritto tra i lavoratori” hanno replicato”.

In mattinata i sindacalisti hanno incontrato la direzione dell’ospedale per chiedere di allargare il tavolo anche alle rappresentanze degli altri lavoratori del nosocomio, “perché il problema del servizio di pulizia – ha sottolineato Guerrino Donegà della Cgil – interessa tutte le persone che fruiscono di questa struttura”.