Leuci 1919 – 2014. Firmati i licenziamenti, addio alla fabbrica

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LECCO – E’ un giorno mesto alla Leuci, è il giorno dei licenziamenti: nella mattinata di giovedì, tutti gli 85 dipendenti della storica fabbrica lecchese hanno firmato l’accettazione della conciliazione, dopo l’accordo sulla mobilità raggiunto mercoledì nella sede dell’Unione industriali, al tavolo tra rappresentanti sindacali e della proprietà.

Since 1919” è la scritta che accompagna il logo della fabbrica ed oggi, purtroppo, possiamo inserire l’anno di morte dell’azienda: il 2014. Da un paio di mesi l’attività nei capannoni era già cessata, con il trasferimento degli impianti produttivi in altre sedi del gruppo Relco, e a dicembre i dipendenti avevano occupato per protesta la palazzina amministrativa, presidiandola giorno e notte. Ora, la firma dei licenziamenti mette “nero su bianco” l’addio alla fabbrica di lampadine.

La speranza dei lavoratori è che dopo la “morte” ci sia la “resurrezione”, ovvero la concretizzazione di quell’intesa strappata dagli assessori Volonté e Conrater al patron della Leuci, Giuliano Pisati, per la vendita di 7 mila metri quadri del magazzino materie prime ai due imprenditori (della Combustion and Energy di Oggiono e della Vita Consulting di Barzanò) che hanno mostrato il loro interesse negli ultimo anno di dure trattative. Questo permetterebbe di ricollocare circa una trentina di dipendenti.

logo leuciSi tratta di una piccola parte dell’attuale manodopera, ma sarebbe il primo seme per la nascita del tanto atteso progetto di reindustrializzazione, la “Cittadella della Luce”, che punta a realizzare un polo produttivo all’avanguardia, con l’installazione anche di un centro di ricerca.

Per la restante porzione di area, la proprietà della Leuci chiederà al Comune, con un osservazione al PGT, il cambio di destinazione d’uso per far spazio ad ambiti residenziali e commerciali. Un accordo che dovrebbe venire formalizzato a breve come ribadito dall’assessore Armando Volonté:

“Nei prossimi giorni, presumibilmente già la prossima settimana, ci troveremo con tutti i firmatari della lettera d’intenti predisposta dalla Provincia per siglare l’intesa. Il cambio di destinazione d’uso della restante parte dell’area, che già il vecchio Piano Regolatore prevedeva per metà a non industriale e riportata poi nel PGT al 100% industriale – ha voluto sottolineare l’assessore – verrà accolta in Consiglio comunale a condizione che la proprietà della Leuci rispetti il patto territoriale”.