Leuci, lavoratori in piazza: “Non si uccida la Cittadella della Luce”

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Presidio Leuci - Piazza Diaz - 1 marzo 2014 (5)

LECCO – Un futuro ancora incerto per l’area e per le prospettive occupazionali ed una complicata trattativa che ad oggi, dopo mesi di attesa, non trova la sua conclusione: così i lavoratori della Leuci hanno deciso di mobilitarsi  sabato mattina, con un presidio nei pressi del palazzo comunale di Lecco, in piazza Diaz.

Gli operai della storica fabbrica lecchese, che con l’inizio del nuovo anno ha chiuso i battenti, aspettano con ansia il tavolo in Prefettura che riunirà tutte le parti in causa per trovare finalmente un’intesa sulla vendita dell’area. Una riunione che si sarebbe dovuto tenere già a metà febbraio:

Germano Bosisio (RSU)
Germano Bosisio (RSU)

“Abbiamo registrato un allungamento dei tempi e ora vogliamo una data certa sulla convocazione di questo tavolo – spiega dalla RSU Germano Bosisio – Vogliamo anche sapere le condizioni e i parametri effettivi delle trattativa, alla luce anche delle polemiche e della confusione che si è venuta a creare nelle ultime settimane”.

Il nodo principale della questione è l’ampiezza dell’area che sarà destinata al progetto di rilancio industriale (la “Cittadella della Luce”) e quanto sarà concesso dal Comune alla proprietà della Leuci come cambio di destinazione d’uso della restante parte per essere sfruttata in altri ambiti (residenziale o commerciale).

Su questo si sono innescate le critiche, come quella di Qui Lecco Libera che nelle scorse settimane ha pubblicato sul proprio sito web il documento redatto in sede provinciale che, per l’associazione, racchiude un primo presunto accordo con la proprietà e che inquadrerebbe solo in un terzo l’area destinata alla “Cittadella”.

I rappresentanti dei lavoratori, dopo un’analisi di quel documento, hanno denunciato che la porzione sarebbe ancor meno: su un totale di 19, 3 mila metri quadri di superficie, spiegano, si assegnerebbero 7 mila metri quadri alla nuova fabbrica ma sui due piani del capannone oggetto della vendita, per una superficie d’appoggio inferiore ai 4 mila metri quadrati.

Maurizio Esposito (RSU)
Maurizio Esposito (RSU)

“Non si parlerebbe quindi di un terzo ma solo del 22% della superficie totale – spiega Bosisio – senza gli adeguati spazi e senza la possibilità di installare un centro di ricerca e un laboratorio, la Cittadella nasce morta. Per noi la soluzione ideale sarebbe quella di assegnare un terzo per cambio d’uso e il restante alla reindustrializzazione”.

La recente approvazione della legge regionale sulla competitività ha nel frattempo aperto un’opportunità in più: “Sembra scritta ‘ad hoc’ per questo caso – sottolinea dalla RSU Maurizio Esposito – diversamente da prima, quando non esisteva questo strumento, ora si potrebbero stimolare altri imprenditori ad abbracciare il progetto. Chiudere però la partita con un pezzetto di area limitandola ad una trattativa di compravendita tra privati vuol dire uccidere la Cittadella”.

Poi una richiesta di chiarimento: “Leggiamo dai giornali che la firma dell’accordo di mobilità, quindi il licenziamento dei lavoratori, sarebbe stata una pre-condizione per velocizzare la trattativa – denuncia Esposito – vorremmo sapere chi e perché si sia invaso un terreno puramente sindacale che non sarebbe dovuto rientrare nella trattativa più generale sull’area”.

I lavoratori chiedono chiarezza e invitano Comune e Provincia ad organizzare un’assemblea pubblica che coinvolga tutte le componenti interessate.
“Serve coerenza rispetto a tutto il lavoro fatto finora – conclude Bosisio – Camera di Commercio, Unione Industriali, Politecnico dovrebbero avere un ruolo attivo oltre alle dichiarazioni sui media. Ora esiste anche una legge regionale che può favorire il progetto e sarebbe uno scandalo tirarsi indietro dopo tutto il lavoro fatto”.

Presidio Leuci - Piazza Diaz - 1 marzo 2014 (1)

 

Presidio Leuci - Piazza Diaz - 1 marzo 2014 (2)