Anno nero per l’olio lariano, crollo produzione superiore all’80%

Tempo di lettura: 2 minuti

Situazione critica in Lombardia, ancor più grave nelle due province lariane

Il clima ha compromesso la stagione. Si raccoglierà (poco) a partire da metà ottobre

LECCO-COMO – E’ un anno nero per l’olivicoltura lariana e lombarda con cali produttivi pesanti, che quest’anno si posizionano sull’80% – con punte di oltre il -90% proprio nelle province di Como e Lecco – in meno rispetto alla scorsa annata, quando si erano registrati ottimi risultati. È quanto afferma la Coldiretti interprovinciale in base alle prime stime diffuse in occasione dell’avvio della raccolta delle olive in Italia. A pesare sono stati soprattutto periodi di gelo e grande caldo che hanno ridotto al minimo la produzione in campo.

Per i produttori lariani, purtroppo la situazione è difficilissima: in diverse zone praticamente non ci sono olive e ci si ritrova con una produzione vicina allo zero. In queste condizioni non posso fare progettualità future.

“Si inizierà a raccogliere nella seconda metà di ottobre, ma la situazione nella zona dei laghi è purtroppo negativa – conferma Massimiliano Gaiatto, produttore Coldiretti e presidente del consorzio Dop Laghi Lombardi -. Abbiamo avuto una situazione climatica assolutamente sfavorevole che ha compromesso una buona allegagione dei frutti. Quindi ci troviamo con una mancanza in partenza degli stessi e, quanto al clima, la grandine ha fatto il resto. Di fatto, il raccolto 2021 è pregiudicato in diversi areali, con una perdita anche superiore al 90% nell’area lariana, con una situazione leggermente meno compromessa nelle zone dell’alto lago. L’impatto sarà certamente non indifferente sulle imprese olivicole, in particolare quelle monoculturali”.

A livello italiano quest’anno la produzione di olio sarà di ottima qualità e potrebbe attestarsi intorno ai 315 milioni di chili, in leggero aumento rispetto ai 273,5 milioni di chili dell’annata scorsa, in media con le statistiche delle ultime campagne ma con un risultato inferiore alle attese, secondo le stime Coldiretti, Unaprol e Ismea. Per sostenere e incrementare la produzione nazionale di extravergine, Coldiretti ha presentato nell’ambito del Recovery Plan un progetto specifico legato alle reti d’impresa per il futuro dell’olio d’oliva. L’obiettivo è rilanciare la produzione nazionale dell’olio d’oliva per confermare il primato di qualità del Made in Italy attraverso la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta.