La Gilardoni Raggi X resta operativa. Il sindaco: “Salvare vite dipende anche da voi”

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La Gilardoni Raggi X prosegue la produzione di macchinari per la sanità e trasporti

Il sindaco plaude ai lavoratori: “Non mollate, tanto dipende anche da voi”

MANDELLO – Se diverse aziende hanno chiuso anche nel lecchese, altre non possono fermarsi perché il loro lavoro è altamente necessario in questo periodo: è il caso della Gilardoni Raggi X di Mandello che fornisce apparecchiature radiografiche agli ospedali e non solo.

Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello.

Il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, è intervenuto ricordando alle imprese che non possono sospendere le attività di prestare attenzione a tutte le indicazioni a tutela della salute dei loro lavoratori, e ha voluto in particolare lodare il personale della Gilardoni Raggi X “ai quali – scrive Fasoli – chiedo uno sforzo di responsabilità”.

“La produzione e la manutenzione della strumentazione medicale può fare la differenza per ospedali e fondazioni che stanno affrontando la pandemia – sottolinea il sindaco di Mandello – Le misure messe in campo dall’azienda possono darvi più sicurezza nella vostra attività che è indispensabile in questo momento. Poter salvare delle vite in più dipende anche da voi. Non mollate”.

Strumentazioni indispensabili

I macchinari radiologici prodotti dalla Gilardoni sono un ausilio indispensabile agli ospedali impegnati sul fronte del Coronavirus.

“Dal punto di vista tecnologico sono le strumentazioni meno complesse ma fondamentali ai medici perché, effettuando lastre al torace del paziente, consentono di capire lo stato di avanzamento della malattia – spiega Marco Taccani Gilardoni, presidente dell’azienda di Mandello – la domanda di queste attrezzature è forte e la produzione non è così ampia. Da parte nostra abbiamo messo in campo fin dal 23 febbraio un piano di emergenza che ha avuto il riconoscimento di uno dei nostri principali clienti, Philips, che acquista da noi il componente principale e per distribuire macchinari in tutto il mondo”.

Due turni per distanziare i dipendenti

La Gilardoni Raggi X ha organizzato il proprio lavoro distribuendo i circa cento dipendenti della produzione su due turni, dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 22 “non perché siano aumentate le commesse ma per offrire una distanza tra i lavoratori ben superiore rispetto a quelle previste dal decreto del Governo” spiega il presidente.

Marco Taccani Gilardoni presidente della Gilardoni Raggi X

Una sessantina di dipendenti, invece, prosegue il proprio incarico attraverso il telelavoro. “Fin dal 23 febbraio abbiamo deciso di applicare queste misure, avendo conoscenza della materia, sapevamo cosa fare – prosegue il presidente – e abbiamo dotato tutti i dipendenti delle protezioni necessarie”.

Al momento nessun caso di contagio ha riguardato dipendenti della Gilardoni Raggi X, conferma il presidente: “Solo due dipendenti hanno avuto purtroppo dei parenti stretti risultati positivi al Coronavirus e quindi gli è stato chiesto di restare in quarantena”

Al lavoro anche negli ospedali

“Ci occupiamo della produzione ma anche dell’assistenza – spiega il presidente Gilardoni – Abbiamo una quartina di tecnici che girano l’Italia per garantire la manutenzione dei macchinari, negli ospedali ma anche negli aeroporti, per quanto riguarda le strumentazioni di controllo anti-terrorismo, e nelle stazioni per i controlli alla sicurezza dei treni, in particolare quelli ad alta velocità, certificando i macchinari che verificano lo stato di assili e ruote. Senza questi controlli anche i trasporti ferroviari si fermerebbero”.

Tecnici che, spiega ancora Marco Gilardoni, “sono stati dotati di tutte le dotazioni del caso, in particolare le mascherine FFP2 e FFP3, perché lavorano in contesti più a rischio. A loro va un grande ringraziamento perché stanno vivendo inevitabilmente dei disagi e dei timori, così come le loro famiglie, ma sanno quanto sia indispensabile il loro ruolo in questo momento. Lo stesso vale per i dipendenti interni, perché senza la produzione non ci sarebbero pezzi sostitutivi per fare le manutenzioni. Ci sono anche loro in prima linea, dopo medici e infermieri”.