Mandello: presidio dei lavoratori davanti alla “Stucchi Luigi Srl”

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Il presidio dei lavoratori davanti alla "Stucchi Luigi Srl" di Mandello.
Il presidio dei lavoratori davanti alla “Stucchi Luigi Srl” di Mandello.

MANDELLO – Presidio dei lavoratori davanti alla “Stucchi Luigi Srl” di Mandello, questa mattina in via per Maggiana. I dipendenti dell’azienda – in attività fin dagli anni Sessanta e specializzata in ricambi e accessori per moto, verniciature e restauri (ad avviarla fu appunto Luigi Stucchi, spinto dalla grande passione per i motori e in particolare per le “due ruote”) – protestano per la difficile situazione che si trascina dalla fine dello scorso anno e che li vede senza stipendio da dicembre 2013 .

“La situazione era divenuta insostenibile – spiega Vittorio Cantoni della Fim Cisl, incaricato di seguire in prima persona la vertenza – anche perché al piano di rilancio annunciato a suo tempo dall’azienda e destinato a coinvolgere le banche non sono seguiti riscontri concreti. Al contrario, il mese scorso è stato annunciato il licenziamento di sette dipendenti, praticamente l’intera forza lavoro della Stucchi, per chiusura dell’attività”.

DSC_1564“Siamo in presenza di un atteggiamento inaccettabile – aggiunge l’esponente sindacale – anche perché prima di procedere con i licenziamenti e appunto con la dismissione dell’attività, peraltro con il punto vendita dell’azienda tuttora aperto, si sarebbero dovuti contrattare il ricorso alla cassa integrazione e appunto il piano di rilancio. Evidentemente la scelta dell’azienda è stata e rimane quella di non andare in questa direzione, anche perché a quanto ci risulta un istituto bancario si era detto disponibile a concedere il prestito richiesto”.

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Va detto che dall’inizio del 2013 ad oggi la “Stucchi Luigi Srl” è passata da 14 appunto a 7 dipendenti, in conseguenza anche della decisione di alcuni di loro di optare per un diverso posto di lavoro. In discussione è in effetti l’organizzazione aziendale nel suo complesso.

“Non ci si può limitare a imputare questo stato di cose alla crisi generale in atto – osserva sempre Vittorio Cantoni – Occorreva semmai cambiare la metodologia di lavoro e anche per questo motivo noi ci batteremo con i dipendenti innanzitutto per recuperare gli stipendi arretrati. La vertenza insomma continuerà e nelle prossime ore decideremo con quali modalità”.

Già per domani, mercoledì 4 giugno, è previsto un incontro con i vertici dell’azienda, che oggi hanno manifestato il proposito di non rilasciare dichiarazioni.

Intanto all’esterno i lavoratori continuano il loro presidio. Tra loro c’è anche Liliana Ferrari, alle dipendenze dell’azienda da ben 33 anni. Sventolano le bandiere sindacali e rivendicano il diritto allo stipendio. E al posto di lavoro.

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