Fallimento Gestisport, i sindacati chiedono tutele per i lavoratori e i consumatori

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Fallimento Gestisport piscina Merate

La Slc Cgil chiede la tutela dei lavoratori e dei consumatori coinvolti nel fallimento Gestisport

“I centri sportivi di Merate e di Oggiono sono fondamentali per la vita del nostro territorio. Non va svalutato il lavoro dei professionisti di questo settore”

 

MERATE / OGGIONO – Garantire, al più presto, la riapertura degli impianti e riconoscere al personale una maggiore dignità professionale. E’ quanto chiede la Slc Cgil intervenendo sulla vicenda del fallimento Gestisport, la società che gestiva, nel Lecchese, le piscina di Merate e Oggiono, dichiarata fallita dal tribunale di Milano il 23 dicembre. Una situazione seguita con attenzione già nei mesi precedenti al fallimento, quando la società brianzola aveva chiesto e ottenuto il concordato preventivo.

“La Slc Cgil sia a livello territoriale che regionale, dalla prima metà del 2021 ha chiesto in più occasioni alla società un incontro per discutere le condizioni e le prospettive occupazionali ed economiche delle lavoratrici e dei lavoratori, purtroppo senza ricevere risposte. Riteniamo che i due centri sportivi siano fondamentali per la vita del nostro territorio, soprattutto da quando la pandemia ha reso più complicato svolgere attività sportive, riabilitative e di socializzazione per tutte le fasce di età”.

Non solo. “Oltre a garantire al più presto la riapertura degli impianti, è necessario che al personale venga riconosciuta una maggiore dignità professionale, sulla base delle esperienze e delle competenze sistematicamente richieste e certificate: non possiamo più tollerare una svalutazione delle discipline sportive e dei professionisti che se ne occupano, con compensi talvolta inferiori alle 5 euro lorde l’ora”.

Secondo l’analisi effettuata dal sindacato, “Gestisport contava all’interno del proprio organico solamente 21 dipendenti, dislocati in diverse province lombarde tra cui sei in quella di Lecco. La maggioranza degli addetti nel nostro territorio era assunta con contratti di collaborazione, una condizione contrattuale che, alla luce del fallimento societario, ha comportato un grave danno ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno perso il lavoro: tale tipologia di lavoro parasubordinato, infatti, non prevede il versamento della contribuzione previdenziale, e di conseguenza non dà diritto a percepire né l’indennità di disoccupazione NASpI (riservata ai lavoratori dipendenti) né l’indennità DIS-COLL (rivolta ai collaboratori coordinati e continuativi)”.

Un impegno, quello dei sindacati, rivolto a “garantire quanto prima la continuità lavorativa a tutti i dipendenti e collaboratori e l’applicazione del contratto collettivo nazionale degli impianti sportivi”, ma anche a tutela di tutti coloro che hanno pagato un abbonamento per gli impianti sportivi di Merate e Oggiono, e che ora sono impossibilitati a usarlo: Federconsumatori, associazione legata alla Camera del Lavoro, offre infatti assistenza per verificare la possibilità di chiedere il rimborso della quota di abbonamento non utilizzato”.